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MCipollini, sveliamo il segreto della Bond...

Fonte: Ciclismoweb

Il progetto 2013, Mario Cipollini lo ha svelato ad Eurobike a fine agosto. Ma le novità per la nuova stagione pensate dalla casa che fa del Made in Italy la propria forza, le ha riproposte anche ad Eica, mettendole a disposizione degli appassionati e dei tecnici.
Lancio ricco di effetti speciali, quello voluto da Re Leone, per una volta in versione agente 007 che per difendere il segreto del proprio successo, custodito in una gioielleria italiana di Montecarlo è disposto a passare dall'elicottero ad una Porsche, prima di seminare i nemici in sella ad una sua bicicletta e fuggire a bordo di uno Yatch da ultramilionario.
In realtà, a decretare il successo della nuovissima MCipollini Bond, è soprattutto lo studio tecnologico che grazie ad alcune innovazioni rivoluzionarie ha cambiato totalmente il modo di pensare ad un telaio monoscocca in fibra di carbonio. Il telaio grezzo pesa poco meno di 1,5 kg, praticamente una piuma: leggera, docile e maneggevole tanto in curva, quanto negli slalom più stretti. Nonostante il peso sia ridottissimo il nuovo telaio della Bond è in grado di garantire una rigidezza tale da resistere alle scariche di potenza dei velocisti più possenti e, allo stesso tempo, di rispondere con sufficiente rigidità alle sollecitazioni prodotte dall'irregolarità del manto stradale.
Abbandonate, in parte, le forme "estreme" della RB 1000 più adatte ad una bici da cronometro che ad una normale bici da strada, la Bond, apparentemente è una bicicletta più vicina alla geometria tradizionale, se non fosse per la forcella anteriore piuttosto pronunciata e per la "pinna" posta nella parte posteriore del piantone verticale, a cui i designer della MCipollini hanno dimostrato di essersi ormai affezionati.
Disponibile in quattro colori diversi (rosso, blu, bianco e silver), il vero segreto, la Bond, lo custodisce sotto alla verniciatura, in quella che è la montatura del telaio.
Per capire la rivoluzionaria idea messa in atto da MCipollini bisogna fare un passio indietro, per ricordare come, nei telai monoscocca, venga assemblato il carro posteriore.
Normalmente questa delicata operazione si realizza con una incollatura trasversale della parte inferiore del carro, senza che vi siano innesti particolari o altre giunture; questa la soluzione adottata sino ad oggi, ereditata dalle vecchie saldature dei telai in acciaio e alluminio.Una scelta semplice e pratica che però andava a discapito della rigidità del telaio, con conseguente dissipazione dell'energia espressa sui pedali, e che offriva, soprattutto, un punto di rottura piuttosto esposto.Tutto questo non accade più, invece, per la Bond: il nuovo disegno del telaio dell'ultima nata in casa Cipollini, infatti, prevede che la parte inferiore del carro sia montata direttamente sulla cassetta che andrà a contenere il movimento centrale.
La forcella posteriore, infatti, è disegnata con un anello che andrà a fasciare quello che di fatto è il cuore pulsante della bicicletta, per permettere la trasmissione diretta dell'energia prodotta dai pedali verso la ruota posteriore.
Un'idea, quella corredata da una serie di innesti che garantiscono il massimo della tenuta di questo nuovo montaggio e che si completa con la giuntura posta sul braccetto superiore del carro, che promette non pochi risvolti positivi per chi salirà in sella alla Bond 2013.
Una bicicletta apparentemente "normale", in grado però, di sfruttare una aerodinamica particolare e soprattutto di garantire un utilizzo pressochè totale della potenza espressa sui pedali.

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