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La nuova sfida...27.5"

Penso che mi ci posso vedere in questi numeri...27.5" si,si mi sa che sarà la mia prossima bici...

Girovagando nel web sono imbattuto in questo articolo fatto dalla rivista Mountain Bike Action... Alla ricerca del diametro perfetto...
"La vita è una ruota...ma quale?
La prima mountain bike prodotta sostanzialmente in serie, quindi nelle officine Breezer del pioniere Joe Breeze, aveva le ruote da 26”, intentendo per tale la misura del diametro comprensiva del copertone (quindi non del cerchio, che è un distinguo fondamentale). Diametro che ha sostenuto un solo attacco da parte del 24”, introdotto a suo tempo soltanto per qualche modello da DH (allo scopo di contenere gli ingombri dati da gomme di sezione oggi non più in voga, come le Nokian Gazzaloddi da 3.0”), finché la proposta di Gary Fisher per una ruota da 29” non è stata finalmente presa sul serio. Le cose però potrebbero cambiare ancora...

Le 29er erano quasi morte sul nascere, a causa dello scarso supporto dei produttori di pneumatici e di quello addirittura inferiore dei costruttori di forcelle. Il fatto poi che con questa misura le precedenti geometrie dei telai non funzionassero non è stato sicuramente d’aiuto. Le ruote da 29” si sono comunque salvate dal bidone della spazzatura nel quale erano finite altre supposte innovazioni, grazie al fatto che i tre problemi appena citati si sono risolti da soli in tempo utile alla loro sopravvivenza, inducendo nuova linfa all’intero settore stesso.



Per le 29er ci sono oggi moltissime possibilità di scelta tra ruote e forcelle ed anche le geometrie sono state azzeccate, minimizzando quelli che sono i limiti intrinsechi, ma anche esaltandone la loro indubbia valenza.
Troviamo anzi aziende nate solo e soltanto con la vocazione 29er, come Niner, mentre anche Gary Fisher stessa ha riservato ora l’alta gamma solo allo standard da essa creato e sviluppato quando nessuno pensava che di tale argomento si potesse nemmeno mai discutere.
Tutte le riflessioni fatte quindi per il 29” hanno alimentato creatività e fantasia, portando il progettista Kirk Pacenti a proporre una soluzione intermedia, cioè il 27.5” (tecnicamente però definito come 650B). La sua principale attrattiva iniziale è stata il fatto che forcelle e telai non richiedano mutazioni sostanziali, come successo invece con il 29”, garantendo comunque una parte dei vantaggi offerti da quest’ultimo.
Tra le prime grandi aziende a crederci KHS, che avendo a catalogo tutti e tre gli standard ci ha permesso di passare dalla teoria alla pratica nelle nostre valutazioni, con un approfondimento imperdibile sull’argomento.

PERCHE’ DISCUTERNE?
E’ una follia, in un momento nel quale si assiste a furenti scontri, fortunatamente soltanto verbali, tra sostenitori del 26” e del 29” agitare ulteriormente le acque con un terzo standard? Ha senso un diametro diverso?
Tecnicamente sì, ma questo perché ogni misura ha sia pregi che difetti, tralasciando per un attimo gli aspetti industriali ed anche commerciali. Analizzando la risposta nell’urto con le asperità sul fondo del percorso è abbastanza intuitivo come più grande sia la ruota e più piccolo sia in proporzione l’ostacolo.
Si può quindi affermare che una ruota più grande superi più facilmente le asperità sul percorso ed una più piccola lo faccia con maggiore difficoltà. Questo considerando solo il loro diametro.
In realtà, più grande è una ruota e più grande è anche il volume di aria contenuto nel copertone, a parità di sezione, e quindi pure la sua capacità ammortizzante, che si somma pertanto al vantaggio strettamente dimensionale. E non è ancora finita, dato che nella guida di un mezzo a due ruote ci sono anche altri fattori, come ad esempio l’altezza del movimento centrale rispetto a quella dell’asse delle ruote. Più in basso si trova e maggiore sarà la stabilità del mezzo, ma non è il movimento centrale ad essersi abbassato, sono gli assi ruota che in una 29er sono più in alto e l’effetto è decisamente avvertibile sul campo.
Al tempo stesso, è anche molto più facile affrontare le salite ripide, dato che l’asse della ruota posteriore non è soltanto più in alto ma anche più arretrato in una 29er, con decisamente minori alleggerimenti del suo avantreno.
Detto così una 29er sarebbe quindi sicuramente superiore a quello che fino a qualche anno fa era l’unico standard sul mercato.
In realtà, a parità di materiali e lavorazioni una ruota più grande è proporzionalmente anche più pesante, con effetti negativi sia globali che per la capacità di accelerazione della ruota stessa, oltre che per l’efficacia del suo sistema ammortizzante (maggiore la massa ruota e minore la sensibilità) e la reattività nella guida.
Ma non basta ancora, perché una ruota da 29” crea maggiori problematiche, legate ai suoi ingombri, nel progetto di telai full-suspended dotati di generose escursioni ammortizzate. E ci sono dei limiti dimensionali anche per la costruzione delle taglie più piccole, quelle al di sotto dei 16/17” per intenderci.
Come se la cava quindi un telaio con ruote di misura intermedia? Avrà i pregi dell’una e dell’altra soluzione, o soltanto i loro difetti? Scopriamolo insieme.

MESSE L’UNA CONTRO L’ALTRA
Per quanto non perfettamente identiche nei materiali, le tre front in alluminio KHS utilizzate per un confronto diretto tra i diversi standard del diametro ruota sono sicuramente l’opportunità migliore per una sfida obiettiva nei termini e nei risultati.
Terremo infatti conto della diversa copertura montata di serie sulla Alite 3000, anche perché poi in effetti sostituita con una gomma uguale (Kenda Nevegal) per un riscontro finale. Il percorso sfruttato per la prova è stato il nostro solito nel Corriganville Park nella Simi Valley (Los Angeles), ideale per fondo e difficoltà di ogni genere presenti in un loop di accettabile lunghezza.

Tucson: l’ampia scelta ormai di gomme e forcelle ha reso la 29er non più una moda passeggera ma una realtà consolidata e testimoniata dal fatto che chiunque sia passato ad essa non sia
più tornato al 26”.
Prezzo 932,00 Euro

sixfifty606: ci vuole proprio un occhio attento per notare un diametro differente delle ruote in questo caso. Sul campo però si sente bene
che c’è qualcosa di diverso.
Prezzo 1.110,00 Euro

Alite 3000: è arrivato anche il giorno in cui discutere quanto indiscutibile finora, un chiaro segno del fremente incalzare dei tempi. Parliamo addirittura  della misura del 95% delle ruote in commercio e sarà duro il confronto sulla base di un simile dominio...
Prezzo 1.110,00

Le ruote più grandi offrono un’impronta a terra superiore, che si traduce in un grip maggiore.
Con la 29er però bisogna essere più sicuri di quel che si fa, dato che si perde slancio se si deve correggere la sua traiettoria. Alla ricerca della anche seppur minima differenza, alla guida del mezzo equipaggiato con ruote da 27.5” ci si è sentiti più agili che con la 29er, mentre con la mtb montata con ruote del precedente standard da 26” l’agilità è stata appena superiore di quella con le 27.5” ma non l’aderenza e la sensazione di sicurezza, nemmeno dopo aver installato le Kenda Nevegal.
Le abbiamo montate solo successivamente in quanto una front con ruote da 26” è in genere sempre assemblata più “leggera e corsaiola”, quindi con gomme di tassellatura meno aggressiva, cosa che ha ulteriormente aumentato le differenze rilevabili in questo contesto, e non solo, e pertanto da riportarvi.
La migliore: sixfifty606 / 27.5”

Alcuni dei nostri tester si sono trovati meglio con le ruote più grandi, in puri termini di aderenza, ma il loro problema è stato nella perdita di slancio. Con le 29er si approcciano tali sezioni alla massima velocità e mulinando i pedali con ritmo regolare e veloce. Se però per qualche motivo si rallenta, allora ci si pianta più facilmente, data la maggior difficoltà di rilancio. Con le ruote da 26” si è invece riusciti ad uscire dalla curva più pimpanti, grazie alla superiore agilità di guida ed alla loro reattività nella risposta alla pedalata, mentre con le 27.5” ci si è trovati esattamente a metà tra l’una e l’altra condizione, cioè senza i limiti della 29er ma ugualmente senza i vantaggi della 26er.
La migliore: Alite 3000 / 26”

La Tucson 29er sembrava quella che scendeva con meno slancio, ma osservando la foto si nota come non ci sia la minima traccia di scivolamento, tanta è l’aderenza che è in grado di garantire quando il fondo ne sia invece davvero avaro. A partire dalla sixfifty606 iniziano i problemi e le gomme da 27.5” faticano a trovare appiglio, per quanto siano ancora in grado di offrire buoni margini di sicurezza nella guida. La Alite 3000 con le ruote da 26” era invece in palese difficoltà ed andava condotta con molta cautela, nonché a velocità più basse. La migliore: Tucson / 29”

La Tucson 29er non montava purtroppo ancora la nuova cassetta 12/36 denti, della quale in questi casi si sente davvero il bisogno. Il grip garantito è stato altrimenti eccellente, ma la sorpresa è stata la sixfifty606 per l’aderenza appena più limitata e la sua sensibile maggior prontezza in pedalata, a dispetto di un peso equivalente a quello della “sorellona”. Nemmeno alzandoci sui pedali siamo riusciti a far slittare la sua gomma posteriore ed anche la posizione in sella è stata decisamente apprezzata.
La Alite 3000 è parsa invece di tutt’altra categoria in questo specifico ambito ed alla sua guida abbiamo faticato a trovare il bilanciamento giusto della posizione in sella necessaria ad impedire che anche con le gomme più aggressive la posteriore slittasse sotto sforzo.
La migliore: sixfifty606 / 27.5”

Con la Tucson 29er le difficoltà e le preoccupazioni quasi spariscono del tutto, per come le sue ruotone galleggiano sulle asperità senza rimbalzi e perdite di aderenza. Non sembra proprio di stare in sella ad una front in alluminio... mentre con le ruote da 27.5” della sixfifty606 non si va ancora in crisi, ma la differenza è marcata. In questa situazione infatti ci si avvicina più alla Alite 3000 con ruote da 26”, che alla Tucson. Alla guida della Alite ci si spiega invece in modo chiaro il successo delle full-suspended tra le 26er, dato che non si riesce altrimenti a scendere nel tecnico in modo altrettanto veloce, confortevole e sicuro.
La migliore: Tucson / 29”

Non c’erano molti dubbi e la Alite 3000 ha dimostrato tutto il vantaggio delle sue ruote più leggere e rigide, mentre con la 29er non si ricava molto nemmeno dondolando la bici da un lato all’altro, in piedi sui pedali. A parità di battuta dei mozzi il diametro più grande rende infatti le ruote meno rigide in senso torsionale e se ne paga lo scotto in questo contesto. Per contro mantengono poi la velocità più facilmente, ma è un altro discorso. Anche la sixfifty606 da 27.5” non gratifica i rilanci più veementi nell’oscillare il manubrio, ma non fa sentire la pesantezza della 29er. Non regge però ugualmente il confronto con la Alite 3000, che parte come un razzo ad ogni accenno di spinta sui pedali e tira fuori dal biker tutto quello che ha da dare, sfoggiando inoltre una notevole agilità e sensazione di leggerezza superiori a quanto ci si fosse in effetti aspettati. La migliore: Alite 3000 / 26”

“And the winner is...” ...alt, un attimo. Vincitrice assoluta è solo e soltanto KHS, per aver messo a disposizione degli appassionati qualunque diametro di ruota essi ritengano sia quello più adatto a loro, mentre per ciò che concerne il nostro test non è realmente possibile dire quale misura sia meglio dell’altra, dato che ognuna eccelle nel proprio specifico ambito. L’industria e gli appassionati però lo vogliono assolutamente sapere al più presto e per questo vi rimandiamo alle riflessioni qui a lato.

LA RUOTA IDEALE E LA SITUAZIONE REALE
Innanzitutto è abbastanza chiaro come la scelta fatta (nel momento in cui la mountain bike è nata) e fino a poco fa mai posta in discussione, ovvero l’utilizzo di ruote da 26 pollici non sia stata veramente tale, cioè una “scelta”, ma l’unica via effettivamente percorribile, poiché suggerita da quanto davvero disponibile nei vari mercati.
Ruote più grandi non sarebbero state robuste a sufficienza con la battuta più stretta dei mozzi di un tempo?
Vero e falso, perché non c’erano di certo le ingombranti cassette pignoni attuali. Il problema era e rimane quindi quello della componentistica realmente reperibile.
Ma il fatto che ora si metta in discussione uno standard consolidato è dovuto allora all’essersi accorti di un’indubbia valenza di diametri maggiori di quelli in uso?
Le 29er sono meglio delle 26er?
In sostanza sì per le front e sì anche per le full-suspended di corse fino a 100/120 mm. Non proprio, per ora, negli altri casi.
Le front con ruote da 26” sono finite?
“Sulla carta” sì, cancellate dalla superiorità delle ruote da 27.5”, soprattutto una volta che anche loro avranno raggiunto una messa a punto ottimale, anche se molto più facile da trovare rispetto a quanto sia stato per le 29er. In pratica però la risposta vera è “No, non sono affatto finite”, perché da un lato ci saranno sempre delle preferenze personali e dall’altro non ci sono delle differenze macroscopiche e nemmeno un’industria che possa e voglia dare tanto a cuor leggero un colpo di spugna ad uno standard universalmente diffuso.
Ma che succederà allora?
Il grosso delle aziende non raccoglierà la sfida, almeno non subito, mentre alcune troveranno forse il coraggio di provare a muoversi nella direzione del “miglioramento a tutti i costi”, ma non ce la faranno, se lasciate sole dai produttori di componenti vitali o dal mercato, dato che c’è poi sempre da convincere non solo le riviste, ma anche distributori, rivenditori e consumatori finali.

PS: Spero che cominciano a farsi vedere queste 27.5"
.

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