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Intervista a Davide F. su spaziociclismo

Fonte:spaziociclismo
Conosciamo meglio...Davide Finetto

http://www.spaziociclismo.it/?action=read&idnotizia=2610

Davide Finetto, annata '88, è nato a Tregnago (VR) e corre come Under23 nella Infotre Lee Cougan, squadra internazionale di MTB. Davide è il fratello minore del professionista della Liquigas Doimo, Mauro Finetto. Nella sua bacheca spicca tra tutte la vittoria al campionato italiano allievi su pista anche se poi ha abbandonato tale attività per la strada e successivamente per la MTB. Andiamo a conoscerlo meglio.

- Davide, partiamo dalla domanda più scontata, alla quale avrai dovuto rispondere più volte: quanto ha pesato sul tuo avvicinamento al ciclismo il fatto di crescere in una famiglia così attaccata a questo sport?
Diciamo che l’avvicinamento al ciclismo è proprio arrivato dalla nuova “generazione” dei Finetto, perchè il papà era si un amante della bici ma non l’aveva mai praticata a livello agonistico. Invece tutto è iniziato da me e da mio fratello Mauro, e poi piano piano abbiamo contagiato tutti, compreso il fratello più grande (che ha aperto un negozio di bici a San Martino Buon Albergo chiamato KM Sport e corre anche lui nelle categorie amatoriali) ed i genitori, i quali si buttano sempre nelle varie granfondo di mtb ma anche stradali.

- A tal proposito tuo fratello Mauro sembra ormai completamente a suo agio tra i professionisti. Quanto pesa portare questo cognome ed essere ricollegato sempre al fratello? E soprattutto quanto ti è stato vicino nel ruolo di fratello maggiore, nella tua crescita?
Fino a qualche anno fa’ tutto cio’ non mi pesava, anzi mi faceva piacere. Quando invece lui è passato professionista ed io ero ancora tra i dilettanti mi sono reso conto che stavo un po’ buttando via la mia carriera ciclistica e ho voluto iniziare da 0 andando in MTB e facendo le cose seriamente. Sicuramente adesso quando vado alle gare e la gente mi conosce come il fratello di Mauro non è molto gratificante la cosa, però quest’anno cè la metterò tutta per togliermi questo nomignolo almeno nel mondo della MTB, dove comunque cominciano a dedicarmi un po’ d’attenzione. Nella mia crescita mi è stato vicino dandomi preziosi consigli sugli allenamenti e soprattutto sull’alimentazione.
- Veniamo ora unicamente a te, a quanti anni hai cominciato a pedalare?
Ho cominciato a pedalare su strada, nella categoria G5 all’età di 11 anni.

- Le tue doti sono presto venute a galla, fino al passaggio nella categoria under 23. Poi qualcosa si è rotto, con il ritiro dalle competizioni su strada e una pausa: perchè?

Il passaggio alla categoria under23 per molti atleti giovani è difficile, bisogna avere il coraggio di tenere duro e se si hanno delle qualità col tempo saltano fuori. Io invece il passaggio di categoria l’ho preso forse troppo sottogamba e questo l’ho pagato, non riuscendo mai a trovare una condizione che mi permettesse di fare un buon risultato che mi desse morale, anche perchè correndo alla Filmop Parolin mi sono sempre dedicato a lavorare per gli altri e non ho mai cercato di trovare il mio spazio. Insomma non c’era la grinta giusta per affrontare un’annata ad alti livelli.

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- Veniamo alla tua più grande passione: la mountainbike. Meditavi il passaggio alle ruote grasse da tempo? Come è avvenuto?
Il passaggio alle ruote grasse l’avevo già meditato a fine 2° anno juniores perchè sono stato sempre un amante della MTB e nei mesi invernali la praticavo sempre. La fatica fine a se stessa della bici da strada mi ha sempre fatto un po’ storcere il naso, ma essendo la MTB uno sport minore e avendo ricevuto una offerta dalla Filmop Parolin per il 1° anno da dilettante, avevo tralasciato questa idea ed avevo deciso di continuare un’altro anno anche se poi questa idea si è rivelata sbagliata, visto che avevo iniziato la stagione non con le giuste motivazioni.

- Nella tua prima annata in mtb quali risultati hai ottenuto?
La prima annata in MTB è stata nel 2008 dove ho conquistato 4 vittorie assolute (assolute perchè nella gare amatoriali a fine gara i vari atleti vengono suddivisi per fasce d’età) nel mese di settembre perchè venivo da un anno di stop e nelle prime gare ho dovuto fare un po’ il “callo” a questo sport nuovo ed ai problemi meccanici che mi perseguitavano nelle prime competizioni, dovuti anche alla mancanza di esperienza. Dopo queste vittorie mi è balenata l’idea di riprovare a buttarmi sull’agonismo e nel 2009 sono approdato all’Infotre Lee-Cougan, ottenendo solo una vittoria ma portando a casa dei buoni piazzamenti, tipo il 5° posto all’XC Internazionali di Premantura. D’altronde come 1° anno serio in MTB il calendario che ho svolto è stato veramente duro e mi sono dovuto adattare in fretta ai percorsi molto tecnici degli XC Internazionali.


- Come è nato il passaggio in Infotre Lee Cougan?
Il passaggio all’Infotre è nato proprio nel giro di poco tempo a fine 2008 in seguito a quella striscia di risultati positivi a fine stagione e per questo ringrazio l’allora direttore sportivo Marco Tuninetti in coppia con Massimo Alloi (ora tutti e 2 ds del Team GT Brondello) che mi hanno dato fiducia assieme a Paolo Novaglio, tutt’ora patron del Team.

- Ti trovi a tuo agio? Sia dal punto di vista professionale che umano.
Sicuramente mi trovo bene e mi lasciano grande libertà nelle scelte. Dal punto di vista professionale il calendario è proprio da squadra professionistica e di questo ne vado orgoglioso visto che ci danno l’opportunità di confrontarci con i grandi campioni della MTB.
- Come è cominciata questa stagione? Sappiamo in maniera abbastanza sfortunata.
Questa stagione, come risultati, non è iniziata nel migliore dei modi. La gamba cè però nella MTB molte volte non serve avere solo quella e le forature/incovenienti sono sempre dietro l’angolo, specialmente in gare tecniche come gli XC. Un 2° posto sono comunque riuscito a portarlo a casa in un XC a Verona e spero nelle prossime gare di portare a casa qualche vittoria visto che la forma comincia ad arrivare.


- Che differenze hai trovato tra la strada e la mountainbike?
Tra la strada e la MTB le differenze sono tante (sempre se si parla di gare XC e non di Marathon). Le gare XC sono paragonabili ad una cronometro su strada con la differenza che bisogna saper andare forte anche in discesa altrimenti è inutile andare forte in salita per poi perdere ad ogni giro 30 secondi in discesa se non di più (senza contare le cadute che sono spesso dietro l’angolo per chi non è sicuro nell’affrontare le discese).

- In particolare cosa ami di questo sport?
Di questo sport amo i percorsi e naturalmente le discese come detto prima. I classici russi che primeggiano nelle gare su strada e che sanno solo pedalare forte e provocare cadute di gruppo, nella MTB non si trovano.

- Un campione che vorresti conoscere?

Un campione che vorrei conoscere, e che mi sa tutti vorrebbero conoscere, è Julien Absalon. Mi è capitato di correrci insieme in un paio di occasioni, anche se l’ho visto solo in partenza...veramente un campione.

- Quali sono i tuoi migliori amici nel circus?
Diciamo che con quasi la totalità dei corridori vado d’accordo. Nella MTB si respira un clima molto amichevole, perfino i grandi campioni che hanno nella loro bacheca mondiali etc sono sempre disponibili e “alla buona” come si dice in gergo.

- Cosa ti aspetti di ottenere in futuro? Credi possa diventare un lavoro a tutto campo?
Parlando realisticamente penso che il ciclismo possa diventare il mio lavoro ma in termini dirigenziali. In poche parole mi piacerebbe gestire una squadra professionistica di MTB. Ci sto già provando quest’anno visto che ho cercato di dare vita ad una squadra giovanile di MTB con 2 juniores veronesi, i quali li porto spesso a fare gare XC internazionali, cosa che non era mai successa nella provincia di VR, visto che a livello fuoristrada sono presenti solo squadre che fanno attività regionale.

- Lasciamo per un attimo da parte i sogni, come organizzi la tua giornata?

La mia giornata parte in genere con l’allenamento in bici e nel pomeriggio si cerca di dare spazio allo studio, visto che frequento un corso di laurea breve all’Università di Ferrara. Molto spesso, quando il fratello maggiore ha bisogno di una mano, mi capita di andare a lavorare in negozio da lui.

- E nel tempo libero cosa ami fare?
Nel tempo libero, anche se ogni anno che passa si riduce sempre di più, c'è il computer, anche se ultimamente lo uso solo per aggiornarmi su notizie sportive etc.

- Con tutti questi impegni riesci a ritagliare un posto anche per una ragazza o sei single?
In teoria avere una ragazza non dev’essere un impegno ma un piacere, altrimenti uno rimarrebbe single tutta la vita (anche se molte volte sono d’accordo con quest’ultima affermazione). Però in questo momento sono felicemente single.

- Come ti vedi tra 10 anni?
Bella domanda. Mi piacerebbe vedermi tra 10 anni con la maglia di campione del mondo ma è una ipotesi molto ardua e rischia di rimanere un sogno. Più realisticamente mi vedrei sempre impegnato nel ciclismo, magari con un bel Team affermanto a livello internazionale, ma la strada da fare è ancora lunga.

Grazie Davide, ti ringraziamo per la chiacchierata, sei stato davvero gentile. La redazione di Spaziociclismo ti augura un futuro luminoso.

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