Oryx, la bici da crono del futuro
https://mtb80.blogspot.com/2009/04/oryx-la-bici-da-crono-del-futuro.html
Il futuro è arrivato...!
Sempre dai fratelli di Suipedali apprendiamo di un concept hitech di bicicletta da Cronometro di nome Oryx. Le cronometro sono le gare contro il tempo in cui i corridori partono uno dopo l’altro a distanza di qualche minuto e in cui vince chi realizza il miglior tempo ovviamente; le bici sono spesso al limite della fantascienza.
Tant’è che ora si è deciso di regolamentare e di evitare che i corridori utilizzino bici troppo elaborate per riportare una sorta di eguaglianza di mezzi visto che nelle crono sono i particolari a determinare i secondi. E quindi in teoria questa bici difficilmente potrebbe essere omologata proprio perchè estrema, resta però interessante da studiare: con una struttura monoblocco in carbonio composito, Oryx nasconde la corona all’interno del telaio per aumentare l’areodinamicità e conta su un buco all’altezza della sella per raffreddare un po’ l’atleta durante lo sforzo. Proprio la sella sembra uno strumento di tortura e lascia perplessi così come il sistema di sgancio delle ruote che avviene dopo la pressione di un singolo pulsante… si spera non accidentalmente!
Sempre dai fratelli di Suipedali apprendiamo di un concept hitech di bicicletta da Cronometro di nome Oryx. Le cronometro sono le gare contro il tempo in cui i corridori partono uno dopo l’altro a distanza di qualche minuto e in cui vince chi realizza il miglior tempo ovviamente; le bici sono spesso al limite della fantascienza.
Tant’è che ora si è deciso di regolamentare e di evitare che i corridori utilizzino bici troppo elaborate per riportare una sorta di eguaglianza di mezzi visto che nelle crono sono i particolari a determinare i secondi. E quindi in teoria questa bici difficilmente potrebbe essere omologata proprio perchè estrema, resta però interessante da studiare: con una struttura monoblocco in carbonio composito, Oryx nasconde la corona all’interno del telaio per aumentare l’areodinamicità e conta su un buco all’altezza della sella per raffreddare un po’ l’atleta durante lo sforzo. Proprio la sella sembra uno strumento di tortura e lascia perplessi così come il sistema di sgancio delle ruote che avviene dopo la pressione di un singolo pulsante… si spera non accidentalmente!
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