Perchè si va in Bici?
https://mtb80.blogspot.com/2007/09/perch-si-va-in-bici.html
Perchè ?
Dal "Dott. Focus":
Cosa è che spinge una persona ad andare in bicicletta piuttosto che a piedi, in moto o in auto? Cosa insegna o dovrebbe insegnare uno sport come il ciclismo? Lo fa? Perchè la mitologia del ciclismo è legata a salite e strade bianche? Perchè gli eroi non sono quelli che si confrontano con la discesa? Perchè si aspetta il passaggio del ciclista lungo una salita o alla fine di essa? Perchè l'amante della bicicletta spesso si spinge sulle salite che taluni ritengono mitiche? Quale è il fine di questo agire? Imitare i campioni? Sfidarli, seppur indirettamente? Sarebbe da idioti. Penso che la scintilla di tutto questo sia la voglia di misurarsi con se stessi, di imparare a conoscersi, di valutare ciò che si è imparato andando in bici per molti chilom
etri. Mettersi in discussione. Mettere alla prova se stessi. Non è la sfida con gli altri. Non bisogna dimostrare alcun che agli altri. Lo sportivo non è in sfida permanente con gli altri ma con se stesso.Cerca di migliorarsi, di dare sempre il proprio massimo, qualunque esso sia. E solo gli idioti misurano lo sforzo di uno sportivo con il record. Non è quello lo scopo. E' da idioti confondere la sfida con se stessi con quella con gli altri. Trovarsi in una splendida giornata di sole davanti al nostro colle, alla nostra montagna e pensare:"Oggi ce la farò".Salire in sella alla nostra bici e iniziare a pedalare, lentamente, con il nostro passo. Avvicinarci all'obiettivo, pedalata dopo pedalata, gestendo le forze ed il respiro. Avvicinarci sempre più, sentire il cuore che batte e il fiato che manca. Ma resistiamo, lottiamo, non per battere qualcuno,non per arrivare primi, ma per dimostrare a noi stessi che ce la possiamo fare. Stringiamo i denti. Lottiamo, lottiamo con noi stessi con il nostro fisico, con le nostre possibilità. Ci mettiamo tutte le nostre forze, tutto il nostro cuore. La vetta è sempre più vicina. "Ce l'ho fatta!" Ora siamo in cima, siamo felici; ci abbiamo creduto, abbiamo lottato, sofferto ma abbiamo raggiunto l'obiettivo. Bravi! Ma torniamo alle domande iniziali. A cosa serve il ciclismo? Ci insegna qualcosa il ciclismo o è solo una fabbrica di sogni e denaro? Le montagne si scalano solo in bici, per sport o anche nella vita?Serve a questo il ciclismo. Serve a questo lo sport. Credo che dobbiamo imparare a conoscere e riconoscere la sconfitta; la leggerezza, l'impreparazione e la scarsa convinzione che mettiamo nell'affrontare i nostri obiettivi sono la nostra sconfitta.La passione, la dedizione e lo spirito di sacrificio sono la nostra vittoria. Perseverare. Il nostro obiettivo è raggiungere la cima. Non è stabilire un record.
Affrontiamo dunque i nostri obiettivi come affronteremmo una salita. Alla fine di tutto saremo comunque vincitori.
Dal "Dott. Focus":
Cosa è che spinge una persona ad andare in bicicletta piuttosto che a piedi, in moto o in auto? Cosa insegna o dovrebbe insegnare uno sport come il ciclismo? Lo fa? Perchè la mitologia del ciclismo è legata a salite e strade bianche? Perchè gli eroi non sono quelli che si confrontano con la discesa? Perchè si aspetta il passaggio del ciclista lungo una salita o alla fine di essa? Perchè l'amante della bicicletta spesso si spinge sulle salite che taluni ritengono mitiche? Quale è il fine di questo agire? Imitare i campioni? Sfidarli, seppur indirettamente? Sarebbe da idioti. Penso che la scintilla di tutto questo sia la voglia di misurarsi con se stessi, di imparare a conoscersi, di valutare ciò che si è imparato andando in bici per molti chilom
etri. Mettersi in discussione. Mettere alla prova se stessi. Non è la sfida con gli altri. Non bisogna dimostrare alcun che agli altri. Lo sportivo non è in sfida permanente con gli altri ma con se stesso.Cerca di migliorarsi, di dare sempre il proprio massimo, qualunque esso sia. E solo gli idioti misurano lo sforzo di uno sportivo con il record. Non è quello lo scopo. E' da idioti confondere la sfida con se stessi con quella con gli altri. Trovarsi in una splendida giornata di sole davanti al nostro colle, alla nostra montagna e pensare:"Oggi ce la farò".Salire in sella alla nostra bici e iniziare a pedalare, lentamente, con il nostro passo. Avvicinarci all'obiettivo, pedalata dopo pedalata, gestendo le forze ed il respiro. Avvicinarci sempre più, sentire il cuore che batte e il fiato che manca. Ma resistiamo, lottiamo, non per battere qualcuno,non per arrivare primi, ma per dimostrare a noi stessi che ce la possiamo fare. Stringiamo i denti. Lottiamo, lottiamo con noi stessi con il nostro fisico, con le nostre possibilità. Ci mettiamo tutte le nostre forze, tutto il nostro cuore. La vetta è sempre più vicina. "Ce l'ho fatta!" Ora siamo in cima, siamo felici; ci abbiamo creduto, abbiamo lottato, sofferto ma abbiamo raggiunto l'obiettivo. Bravi! Ma torniamo alle domande iniziali. A cosa serve il ciclismo? Ci insegna qualcosa il ciclismo o è solo una fabbrica di sogni e denaro? Le montagne si scalano solo in bici, per sport o anche nella vita?Serve a questo il ciclismo. Serve a questo lo sport. Credo che dobbiamo imparare a conoscere e riconoscere la sconfitta; la leggerezza, l'impreparazione e la scarsa convinzione che mettiamo nell'affrontare i nostri obiettivi sono la nostra sconfitta.La passione, la dedizione e lo spirito di sacrificio sono la nostra vittoria. Perseverare. Il nostro obiettivo è raggiungere la cima. Non è stabilire un record.Affrontiamo dunque i nostri obiettivi come affronteremmo una salita. Alla fine di tutto saremo comunque vincitori.
