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SPECIALE RIFORNIMENTO

Il ciclismo non è solo spingere forte sui pedali...anzi spesso è tutt'altro; è uno sport molto complesso, che ad alti livelli, ma spesso anche nel mondo amatoriale, non può essere improvvisato in nessuna delle sue componenti.
Si programmano rigorosamente allenamenti e gare, picchi di forma e periodi di riposo, si fa attenzione che il proprio mezzo da gara sia sempre perfetto e sempre più leggero.si controlla in modo quasi spasmodico la propria percentuale di massa grassa e l'alimentazione, sia lontano dalle competizioni sia all'interno delle gare stesse.

Se nel ciclismo su strada alimentarsi in corsa è cosa abbastanza semplice, così non è nel nostro mondo delle ruote grasse.
Sull'asfalto si trova facilmente un momento per staccare le mani dal manubrio, prendere una barretta dalla tasca posteriore, scartarla e portarsela alla bocca con grande gioia del palato e dello stomaco...provate a pensare di fare la stessa cosa su una strada sterrata e piena di buche!!!
In queste situazioni risulta addirittura difficile bere due sorsi dalla borraccia.

Proprio per questo motivo nel mondo della mountainbike esiste quella figura indispensabile per ogni team che è il PORTABORRACCIA, molto spesso accomunato, dai membri della squadra, ad una sorta di salvatore.
Questo personaggio, quasi sempre solitario alla partenza, trova via via suoi simili con i quali socializza e si muove in branchi utilizzando ogni mezzo a disposizione, dalle moto fino ai furgoni.

Carico di almeno una ventina di borracce, di un numero spropositato di barrette e gel, porta con se liquidi antiforatura, ruote e copertoni, ma anche mantelline e manicotti.
Dotato di una vista straordinaria è capace di riconoscere un proprio atleta ad una distanza di 200m, collegando l'identità dello stesso ad una precisa borraccia, molto spesso sovrastata da tutte le altre che naturalmente sono completamente identiche.
Ma il portaborraccia raramente sbaglia.
All'arrivo accoglie con parole di conforto i propri atleti, li coccola o li sgrida a seconda che essi si siano resi protagonisti di ottime o pessime prestazioni.

L'unica cosa che non fa direttamente è preparare le borracce e decidere dove, come e quando consegnarle.

Sono gli atleti stessi ad occuparsi di questo, ognuno ha le proprie preferenze riguardo a cosa mettere dentro alla borraccia, preferenze che cambiano a seconda della tipologia di gara che si appresta ad affrontare.

Curiosi di sapere quale sia l'approccio dei migliori biker italiani abbiamo chiesto loro di spiegarci la loro 'idea' di rifornimento.

Per Mirko Pirazzoli, portacolori del Team Progress-FRM, 'il rifornimento è una parte estremamente fondamentale della programmazione di una gara; naturalmente al variare della specialità varia sia la quantità sia la tipologia del rifornimento; ad esempio nel corso di un XC solitamente prendo una borraccia di sali ed un gel ad ogni giro, mentre per una granfondo preparo un unico rifornimento nel quale mi faccio passare una borraccia di sali ed una di Coca-Cola, ottima perché contiene zuccheri e caffeina. Più complesso il discorso marathon: qui bisogna distribuire i rifornimenti ogni 25/30 km. Il contenuto delle borracce non cambia, ma nella prima parte di gara mangio anche due piccoli panini salati. Solitamente le gare si svolgono nei mesi estivi, una cosa molto importante è quindi che i liquidi siano abbastanza freddi per abbassare così la temperatura corporea'
Un approccio mirato al reintegro dei liquidi molto legato al chilometraggio.

Pirazzoli è senza dubbio uno tra i più esperti bikers italiani e proprio per questo è interessante confrontare il suo metodo con quello di un 'nuovo nome': Johnny Cattaneo del Team Bicimania Lissone.
Johnny è entrato solo da un paio di anni nel gotha della muntain bike, dopo aver tra l'altro ottenuto grandi successi in un'altra disciplina di endurance come la corsa in montagna o skyrace, ma ha dimostrato di avere davvero doti incredibili e una grandissima capacità tattica.

'Per me il rifornimento è davvero importante, molto spesso sono gli stessi organizzatori della gare che stabiliscono dove si possano effettuare i rifornimenti, un fattore questo che limita un po' la libertà di scelta. In linea di massima, perché ogni gara è a se stante ed andrebbe analizzata nel particolare, personalmente preferisco avere un primo rifornimento dopo la prima ora/ora e 15' di gara nel quale prendo solo una borraccia di sali e maltodestrine; al successivo, posto a circa metà gara prenderò ancora una borraccia ed un gel, ma nel caso di gara sui 90/100km al gel aggiungo un panino con marmellata e prosciutto oltre a dei sali, immancabili. A 3/4 di gara mezza barretta, ancora un paio di gel ed un'altra borraccia.. In linea di massima questa è l'abitudine, ma a volte anziché sali preferisco boracce con acqua o Coca-Cola nel finale delle gare'.

Se due atleti navigati come Pirazzoli e Cattaneo sono ormai in grado di programmarsi autonomamente i rifornimenti, nel caso di atleti più giovani è il Direttore Sportivo che deve dare indicazioni a rigurdao.

Proprio per questo motivo abbiamo posto la stessa domanda al Team Manager della squadra italiana attualmente più forte in ambito internazionale: Gianfranco Bechis del KTM International Team.

'Il rifornimento, e quindi l'integrazione durante la gara, è uno dei momenti fondamentali della competizione. Integrarsi nel modo corretto può prevenire crisi di fame e idriche che altrimenti rischiano di compromettere anche la migliore delle performance fisiche.
Grazie al nostro partner Ethicsport siamo riusciti a trovare un giusto equilibrio nelle diverse fasi dell'integrazione (pre, durante e post gara).
C'è da fare delle distinzioni fondamentali nelle tre tipologie di competizioni.

Nel caso delle gare cross country- specialmente quelle a carattere internazionali alle quali prendiamo parte - i rifornimenti sono già predeterminati;
nel caso delle marathon e delle granfondo (alle quali, per ovvi motivi, non parteciperemo spesso in questa stagione agonistica), è capitato più volte di definire dei punti di rifornimento ulteriori rispetto ai tanti ristori posti lungo il percorso.

Nel caso delle Coppe del Mondo, dove le aree per l'assistenza tecnica coincidono con le feed-zone, scelgo sempre una zona dove i miei atleti, giungendo anche ad alte velocità, siano in grado di individuarmi e potersi rifornire.
Se immaginate quante persone si collocano in poche decine di metri quadrati, è facile capire quanto la posizione scelta sia fondamentale...

L'ultima marathon di un certo livello alla quale abbiamo preso parte è stato il Campionato Italiano Assoluto di categoria. In quella occasione con Yader e Andrea (Zoli e Tiberi, ndr) avevamo come sempre studiato un programma di integrazione che consentisse loro di rifornirsi di zuccheri, sali, borracce di acqua e alimenti di vario genere.
Effettivamente non credo servano grandi cose per programmare una giusta integrazione durante una competizione. Ci vuole accortezza.

I ragazzi sono soliti prepararsi da soli, un'ora prima della gara, le borracce con i sali. Ethicsport ci ha fornito dei prodotti davvero validi come il Pre-gara e l'Energia Rapida.
Il primo viene sciolto in acqua mentre il secondo è contenuto in una boccetta che viene dato agli atleti durante la gara.
Sostanzialmente l'integrazione durante la gara avviene con questi due prodotti e borracce d'acqua.
Possiamo aggiungere, a seconda delle loro specifiche richieste, una o più bibite energetiche ma non è una necessità frequente.'

Da queste testimonianze d'eccezione si comprende quanto sia importante alimentarsi correttamente all'interno di una gara, ma non solo.
Infatti l'alimentazione e l'integrazione di liquidi è indispensabile anche durante l'allenamento, basti pensare che in stato di leggera disidratazione il nostro corpo fatica almeno il 30% in più rispetto a quando ha al suo interno una giusta percentuale di liquidi.

Sarebbe troppo bello avere a disposizione una schiera di fidati portaborraccia ogni qualvolta inforchiamo la nostra bicicletta, ma non essendo questo possibile è sempre ottima cosa portare con se una buona scorta d'acqua, anche in eccesso rispetto a quella che si pensa di consumare, soprattutto in allenamento dove un po' di peso in più non può fare che bene...potrebbe essere una metodologia interessante quella di uscire con uno zaino idrico sulle spalle; interessante perché oltre a contenere una bella dose di liquidi, quel paio di chili in più possono fungere da 'piombo allenante', che una volta tolto ci farà sentire leggeri e scattanti oppure, si può pensare di portare a spallucce il proprio portaborracce di squadra, soluzione faticosa, ma che sicuramente eviterebbe di annoiarsi nei lunghi allenamenti solitari.

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