Bike check MTB
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Manutenzione - Bike check MTB
Alcune indicazioni di carattere generale sono indispensabili, ricordando però che per la scelta e la manutenzione della bicicletta è indispensabile affidarsi a persone preparate (amici che da anni praticano questo sport o meglio ancora tecnici e negozianti specializzati). Questo perché nella pratica della mountain bike è di fondamentale importanza poter disporre di un mezzo che sia in perfette condizioni. Fondamentale per la buona riuscita delle gite in mountain bike è la manutenzione e la messa a punto della bicicletta. Per questo motivo si raccomanda dopo ogni escursione di procedere alla completa pulizia del mezzo, utile soprattutto per verificare lo stato del telaio e dei vari componenti. Attenzione a non usare acqua ad alta pressione per pulire movimento centrale, sospensioni e freni della MTB. Infatti, si corre il rischio che la pressione faccia penetrare in profondità lo sporco. Particolare attenzione dovrà essere dedicata al controllo dell'impianto frenante, in particolare la convergenza dei pattini o pasticche, lo stato di usura dei cavi e la corretta taratura delle leve. Un'ultima revisione del gruppo cambio e la bicicletta sarà pronta per una nuova gita. Mantenere una corretta e costante pulizia e lubrificazione (utilizzare oli adesivi al teflon) di tutte le parti in movimento (catena, pignoni, cambio e corone) è il modo migliore per garantire un loro corretto funzionamento per lungo tempo. Durante le uscite in mountain bike è necessario sempre tenere presente la possibilità che si verifichi un guasto meccanico oppure più semplicemente una foratura. Per essere certi di non rimanere a piedi nel bel mezzo dì una
Alcune indicazioni di carattere generale sono indispensabili, ricordando però che per la scelta e la manutenzione della bicicletta è indispensabile affidarsi a persone preparate (amici che da anni praticano questo sport o meglio ancora tecnici e negozianti specializzati). Questo perché nella pratica della mountain bike è di fondamentale importanza poter disporre di un mezzo che sia in perfette condizioni. Fondamentale per la buona riuscita delle gite in mountain bike è la manutenzione e la messa a punto della bicicletta. Per questo motivo si raccomanda dopo ogni escursione di procedere alla completa pulizia del mezzo, utile soprattutto per verificare lo stato del telaio e dei vari componenti. Attenzione a non usare acqua ad alta pressione per pulire movimento centrale, sospensioni e freni della MTB. Infatti, si corre il rischio che la pressione faccia penetrare in profondità lo sporco. Particolare attenzione dovrà essere dedicata al controllo dell'impianto frenante, in particolare la convergenza dei pattini o pasticche, lo stato di usura dei cavi e la corretta taratura delle leve. Un'ultima revisione del gruppo cambio e la bicicletta sarà pronta per una nuova gita. Mantenere una corretta e costante pulizia e lubrificazione (utilizzare oli adesivi al teflon) di tutte le parti in movimento (catena, pignoni, cambio e corone) è il modo migliore per garantire un loro corretto funzionamento per lungo tempo. Durante le uscite in mountain bike è necessario sempre tenere presente la possibilità che si verifichi un guasto meccanico oppure più semplicemente una foratura. Per essere certi di non rimanere a piedi nel bel mezzo dì una
qualsiasi escursione (dalle più elementari a quelle più impegnative) è bene avere al seguito: una pompa (o mini-bombolette di aria compressa), una camera d'aria di ricambio, delle leve per smontare i pneumatici, uno smagliacatena, alcune maglie di ricambio, un set di brugole, cacciavite, pinze e un cavo per freno posteriore. Se procediamo in gruppo dovremo considerare che questi attrezzi verranno distribuiti fra più persone ma se saremo soli il peso del kit di manutenzione può influire in buona misura sulle nostre prestazioni: sta a noi decidere se procedere più leggeri con maggiori rischi di "restare a piedi". Per il trasporto dell'equipaggiamento si consiglia di sistemarla in uno zainetto, che sarà del resto necessario per affrontare gli itinerari più lunghi o che raggiungono quote superiori ai 2.000 metri. Le parti che vanno controllate più di frequente sono:FRENI - Controllate che i pattini non siano troppo usurati, e che siano posizionati correttamente, in particolare che il pattino non stia usurando il pneumatico. Inoltre quando stringiamo il freno dobbiamo verificare che entrambi i pattini tocchino il cerchio. Infine, controllate che nei pattini non si infilino pezzi di pietra: potrebbero rovinare il cerchio. Nel caso di freni a disco controllate che il disco sia pulito e che le pasticche siano ben ancorate al freno, di solito c'è una vite che evita alle pasticche di sfilarsi, controllate sempre che sia ben avvitata GUAINE E FILI - Controllate i fili non inizino a sfilacciarsi soprattutto nei punti dove c'è sfregamento. La guaina deve essere integra, altrimenti va sostituita.
TELAIO - In acciaio: controllate che non si formi della ruggine; pulite e riverniciate i graffi. Dopo un'uscita sotto la pioggia lasciate il telaio ad asciugare, togliendo canotto sella e facendo scolare l'acqua. Per la pulizia, affidatevi a una spugnetta morbida e sapone. Quando si lava la MTB, acciaio o alluminio che sia, evitate sempre di mandare acqua ad alta pressione in prossimità degli ingranaggi quali movimento centrale, mozzi, deragliatore ecc. Infatti, la pressione potrebbe far entrare acqua e i detriti dove non devono arrivare. CERCHI - Pulire con spugnetta o spazzola e sapone, oppure gasolio in caso di macchie grasse. PNEUMATICI - Controllate che lo stato di usura non sia tale da sembrare slick e che non siano "scaldati" cioè così vecchi da rischiare di rimanere a piedi. I pneumatici, essendo in gomma, hanno una durata limitata nel tempo, tendono ad indurirsi, perdendo elasticità e riducendo l'aderenza. Controllate che non si siano formati tasselli strappati. CATENA - insieme con i denti delle corone e pignoni è la parte che più di tutte subisce l'azione dell'attrito per fregamento, pertanto tende a consumarsi. E' fondamentale che la catena sia sempre sufficientemente lubrificata e costantemente pulita. Per pulire la catena basta un pennello imbevuto in un liquido sgrassante. Dopo qualche minuto asciugare con uno straccio e poi lubrificate.GENERALITA’ SULLA CAMBIATA COMANDO ANTERIORE E' importante per il buon funzionamento del comando anteriore (indicizzato o a frizione) la combinazione dei seguenti fattori:
• Cavi e guaine puliti e privi di attrito.
• Linea catena compresa tra 47.5 e 50 mm.
• Compatibilità tra la gabbia del deragliatore e le corone: gabbia compact con corona compact, gabbia standard con corona standard.
•Capacità totale del deragliatore (fare riferimento alla sezione "Installazione del deragliatore")
• Compatibilità tra corone e catena. • Tensione del cavo.
• Regolazione dei limiti.
• Esatto posizionamento e angolazione della gabbia del deragliatore.
COMANDO POSTERIORE
Per il buon funzionamento del meccanismo di indicizzazione del comando posteriore è importante la combinazione dei seguenti fattori:
• Cavi e guaine privi di attrito e puliti.
• Geometria ed esatto allineamento del supporto a cui deve essere fissato il cambio.
• Capacità totale del cambio.
• Compatibilità tra catena e cassetta.
• Corretto Chain Gap.
• Tensione del cavo.
• Regolazione dei limiti.
• libero movimento dei perni del parallelogramma e forte molla di ritorno.
La catena
La catena è un elemento sempre sotto stress che richiede un controllo accurato
piuttosto frequente per verificare che non sia uscito un perno da una maglia o che
quest’ultima non si sia allargata. La sostituzione va poi effettuata regolarmente, e per
verificare l’usura del componente, è sufficiente inserire la catena sulla corona più grande e tirare verso l’esterno una delle maglie che ricopre un dente della corona: se il dente viene scoperto interamente, è ora di cambiare la catena.
Determinazione della lunghezza della catena:
Quando la catena si trova sulla corona e sul pignone più grande si può verificare una estrema tensione o blocco della stessa. Per questo motivo è importante che la catena abbia una lunghezza appropriata. Posizionare la catena sul pignone e sulla corona più grande. Per un telaio a sospensioni posteriori assicuratevi che la sospensione raggiunga
la massima estensione in rapporto alla massima tensione della catena. (aggiungere UNA MAGLIA alla catena per raggiungere la lunghezza appropriata ). Montando il pignone più piccolo con la corona più piccola, la parte anteriore del bilanciere non deve toccare in nessun modo la sottostante catena. Montando il pignone più grande con la corona più grande la catena deve essere abbastanza lunga da
permettere una cambiata agevole, sia in ascesa che in discesa, senza tendersi eccessivamente sforzando il bilanciere del cambio.
SEPARAZIONE DELLA CATENA:
Inserire la maglia della catena in corrispondenza della quale si deve effettuare la
smagliacatena. Il perno deve rimanere agganciato alla seconda piastrina della maglia che si sta smontando, in quanto, se uscisse completamente, non sarebbe possibile più rimontare il perno sulla maglia e bisognerebbe sostituirla. Staccare le estremità aiutandosi con movimenti trasversali per
separare la maglia dal perno. Sostituire la maglia danneggiata o togliere quelle maglie necessarie per portare la catena alla giusta lunghezza. Riagganciare le due estremità della catena e controllare che il perno sia centrato nella sede delle piastrine, quindi avvitare lo smaglia catena per spingere il perno all’interno della maglia.
Fare in modo che il perno risulti perfettamente centrato nella maglia guardandolo dall’alto, perchè un’eventuale asimmetria porterebbe all’apertura sotto sforzo della maglia. Dopo aver rimontato il perno muovere lateralmente e trasversalmente la maglia della catena in questione per liberarla e ridarle il naturale gioco finchè non si muova liberamente come le altre maglie.
LINEA CATENA
47.5 – 50.0 mm
CONSIGLI PER RISOLVERE PICCOLI PROBLEMI
UNA PAROLA A PROPOSITO DELLO SPORCO...
• Sostituire la guaina quando è sporca – non tentare di pulirla –
• Pulire e salvare (se possibile) il cavo quando è sporco; altrimenti sostituirlo.
• Non usare mai un cavo nuovo con una guaina usata.
"NON RIESCO A CAMBIARE SULL'ULTIMO RAPPORTO..."
• a guaina è rovinata dallo sporco; sostituirla e pulire o sostituire il cavo.
• Scorretto allineamento del supporto di aggancio del cambio al telaio.
• Non corretta regolazione dei limiti; seguire le istruzioni di montaggio del cambio.
• Tensione del cavo non appropriata; seguire le istruzioni di montaggio del cambio.
• Chain Gap non esatto; seguire le istruzioni di montaggio del cambio.
• Catena non compatibile con i pignoni.
• Rotelle, pignoni o catena consumati
• Dimensione D inadeguata.LAVARE LA BIKE
Per dare il meglio di se, la bici necessita di una periodica e costante attenzione riguardo la lubrificazione delle parti, visto che se le funzioni di un lubrificante sono ridurre gli attriti, sulla bici se ne trovano davvero ovunque, alcuni utili altri meno. Ma la lubrificazione da sola non basta, infatti le condizioni di uso della MTB rendono indispensabile rimuovere lo sporco che con il tempo può in alcuni casi creare una pasta abrasiva che accelera l'usura dei componenti (polvere e olio sulla catena e sui denti degli ingranaggi ad esempio).Mantenere la bicicletta e i suoi componenti puliti e lubrificati assicura una elevata prestazione e ne rallenta il
normale deterioramento. Rimuovere delicatamente il fango e lo sporco usando acqua e sapone con l'aiuto di una spugna o di una spazzola; poi risciacquare con una spugna pulita. Per la pulizia dei componenti non utilizzare detergenti aggressivi. Far attenzione agli sgrassanti utilizzati sui componenti della vostra bicicletta; non utilizzare sgrassanti che possono rigonfiare, ammorbidire o danneggiare le parti in plastica. Dopo la pulizia di ogni componente procedere di nuovo alla lubrificazione. Lubrificare eventuali guidacavo presenti (per es. il passaggio sotto la sede movimentocentrale). Lubrificare periodicamente i componenti della trasmissione.
POSIZIONARE LA BICICLETTA SU ENTRAMBE LE RUOTE.
Quando usate l'acqua assicuratevi sempre di aver appoggiato bene la bicicletta su entrambe le ruote. Appendere la bici verticalmente o capovolta favorirebbe l'entrata di acqua sporca nei componenti resi più vulnerabili da questa posizione. Evitate un veloce risciacquo al lavaggio macchine o con una canna da giardino dotata di diffusore, perchè questo modo di agire, spingerebbe lo sporco al di là dei meccanismi sigillati della vostra bici compromettendo seriamente la loro prestazione e durata.
Come lavare la bici:
Sarebbe opportuno evitare getti d'acqua ad alta pressione perché le guarnizioni dei componenti della bici non sono state
realizzate per un tale abuso, e solo se necessario l'acqua andrebbe diretta verticalmente sulla parte da pulire evitando di dirigerla proprio sulle guarnizioni. Per la pulizia periodica è meglio quindi utilizzare spugna, spazzole e pennelli, prestando attenzione a non rigare la vernice del telaio con spugne abrasive, e sfruttando come solvente per lo sporco dello sgrassante biodegradabile diluito in acqua, ottimo il sapone di marsiglia (da bucato). Solventi a base di petrolio invece danneggiano le guarnizioni in gomma e le parti in plastica. Dopo aver lavato il mezzo, non dimentichiamoci di asciugarlo immediatamente con un panno e quando asciutto di lubrificarne i componenti, che devono anch'essi essere sempre asciugati accuratamente prima di essere lubrificati.
Cambio e deragliatore:
Quando si installano questi componenti, vanno ingrassati i perni di montaggio con grasso idrorepellente. Lubrificare con olio al teflon i perni di rotazione del parallelogramma articolato dei componenti e oliare i perni di scorrimento delle pulegge del cambio o ingrassarne i cuscinetti se ne sono provviste.
Catena:
Possibilmente dopo ogni uscita, a seconda delle condizioni di uso, controllare la lubrificazione della catena e ripeterla se necessario con olio al teflon a bassa viscosità con alte temperature, con olio molto denso con basse temperature, umidità o fango. La catena va lubrificata internamente, sui perni delle maglie, perciò dopo che l'olio è penetrato all'interno ripulite con uno straccio l'esterno della catena per evitare che l'olio raccolga sporco e polvere. Periodicamente pulire la catena con uno sgrassante biodegradabile o detersivi per piatti e stoviglie. Si può anche utilizzare un solvente a
base di petrolio tipo benzina o nafta.
Lubrificante per catena:
Un ottimo lubrificante per catena economico e valido è possibile prepararlo in casa seguendo questa "ricetta":
- 1 parte di paraffina solida (lubrifica leggermente la superficie, interna ed esterna delle maglie,
impedisce alla polvere di aderire sulle parti in movimento);
- 2 parti di grasso da cuscinetti (lubrifica gli snodi interni);
- 4 parti di benzina (pulisce la catena, scioglie il grasso e la paraffina e li fa penetrare all'interno delle
maglie, poi, evaporando, deposita i lubrificanti sulle pareti della catena e all'interno degli
snodi).Mozzi
Ingrassare ogni tanto l'astina dello sgancio rapido con grasso idrorepellente ed oliare lo snodo della leva. Sempre senza smontare il mozzo, distribuite un leggero velo di grasso idrorepellente sul labbro delle guarnizioni che sigillano i movimenti, per aumentarne l'efficienza in caso di pioggia e fango. Una volta ogni tre mesi, il mozzo andrebbe smontato, pulito all'interno e nei movimenti con sgrassante, asciugato, e lubrificato abbondantemente con grasso al teflon sulle sfere. Nel caso l'asse del mozzo scorra su cuscinetti, estraeteli dal mozzo, rimuovete la schermatura in plastica con un piccolo cacciavite piatto o un taglierino, pulite, asciugate, e ingrassate i cuscinetti.
Corpo ruota libera:
Il corpo ruota libera Shimano è sigillato e richiede poca manutenzione, ma una volta ogni anno è bene lubrificarlo. Smontate l'asse del mozzo posteriore e svitate la vite interna al corpo con una chiave a brugola da 10 mm. Rimuovete il corpo ed estraete la guarnizione a labbro sulla parte posteriore, quindi immergete l'intero corpo in una vaschetta con sgrassante e fate girare le parti del corpo su se stesse affinchè fuoriesca lo sporco. Riempite la fessura dove alloggia il cricchetto con olio denso, ingrassate la guarnizione a labbro del corpo, e rimontate il tutto serrando con molta forza la vite a brucola che fissa il corpo al mozzo. Pacco pignoni e guarnitura Sgrassateli e puliteli utilizzando gli stessi prodotti usati per la catena e una spazzola, eliminando lo sporco tra gli ingranaggi.
Pedali:
Due volte all'anno, dopo aver smontato l'asse, pulite e sgrassate bronzine o cuscinetti asciugateli ed ingrassateli. Le parti mobili di aggancio all'esterno possono essere lubrificate con olio al teflon asciugando poi il pedale con un panno.
Cannotto reggisella:
Il sudore e la pioggia possono innescare processi di corrosione che saldano tra loro il cannotto e il piantone, per cui ogni tanto è bene estrarre il cannotto, pulirlo e ingrassarlo. Ingrassate anche le viti del morsetto del cannotto e della vite stringi cannotto o del bloccaggio rapido alloggiate sul piantone.
Serie sterzo:
Con una frequenza dipendente dalla validità e dell'efficacia delle tenute della vostra serie sterzo, la serie sterzo va smontata, puliti i movimenti e lubrificata con grasso al teflon.
Comandi cambio:
I comandi Shimano Rapidfire necessitano solo di una spruzzata di olio al teflon attraverso i fori per il passaggio del cavo due volte all'anno. I Grip Shift invece hanno bisogno di una pulizia e lubrificazione frequente. Aumentare lo spazio disponibile sul manubrio (sfilando la manopola o spostando verso l'interno il comando cambio) per separare il coperchietto dal rotore svitando la vite nella parte inferiore del comando, e tirare il rotore verso l'esterno per scoprire la parte interna. Eliminate lo sporco con un panno e sgrassante, assicurandosi che quest'ultimo non danneggi le parti in plastica, quindi ingrassate l'alloggiamento della molla, le superfici di percorso del filo, la dentatura e il tamburo di rotazione. E' assolutamente necessario utilizzare grassi specifici come il Grip Shift Jonnisnot, il Finish Line Grip Shift lubrificant o il Teflon Drivetrain lubrificant della Vittoria, pena un effetto contrario a quello desiderato, con la manopola che diventerà durissima da girare.
Guaine e cavi:
Se avete cavi rivestiti in teflon, potete solo sostituirli quando non scorrono più a dovere e provare a pulire internamente le guaine, ma non vanno mai lubrificati, e quando dovete serrarli con un morsetto, spellate la parte interessata dal rivestimento per rendere più efficace il serraggio. In caso di cavi tradizionali, spruzzate o fate cadere dell'olio al teflon lungo il cavo e, nel caso lo estraeste dalla guaina, pulitelo con un panno e rivestitelo con un velo di grasso al teflon.
Freni e leve freno:
Ogni tanto, dopo uscite polverose o fangose, smontate i corpi freno dai perni, pulite perni e cavità dei corpi freno ed ingrassate perni e molle di ritorno. Oliare con olio al teflon il perno di rotazione della leva freno e ingrassare la filettatura del registro di tensione del cavo.
Forcella:
Pulite periodicamente gli steli sollevando g1i eventuali soffietti parapolvere, ed ingrassateli con grasso al silicone All'interno, pulite e lubrificate con grasso al silicone g1i elastomeri e l'eventuale astina guida degli elastomeri, prestando attenzione di non esagerare con il grasso che potrebbe "impaccare" la forcella. Una volta ogni sei mesi od anno, a seconda dell'uso, va sostituito l'olio delle eventuali cartucce idrauliche.
Telaio:
I telai in acciaio necessitano di essere lubrificati internamente con olio ad alta viscosità per proteggere le tubazioni dalla ruggine, e ciò aiuta inoltre ad evidenziare eventuali fessure e spaccature nelle tubazioni da cui potrebbe fuoriuscire il suddetto olio. Ogni volta che si lava il telaio, controllare attentamente il tubo di sterzo e la zona del movimento centrale perchè sono quelli i luoghi dove più frequentemente si verificano rotture. Nella stagione invernale e in caso di fango, è utile rivestire il telaio e alcuni componenti con cere o grassi al silicone spray, per ostacolare il deposito di fango, prestando però attenzione che i cerchi e i pattini freno vanno esentati dalla lubrificazione, e sarebbe quindi opportuno che li copriste con un panno mentre lubrificate il telaio, a meno che non siate kamikaze... Sempre nella stagione invernale evitare alla bicicletta improvvisi salti termici per
ostacolare la formazione di condensa nelle tubazioni.
Consigli sui lubrificanti:
Per gli "ecologisti" l'olio usato del motore dell'automobile lasciato decantare è una valida
alternativa ai vari olii al teflon. Per il grasso, grasso al teflon per i movimenti, grasso siliconico per parti in gomma (in quanto non le danneggia) e grasso "ignorante" quanto si voglia per le altre parti (cannotto reggisella, perni, e viteria).
NOTE:
Con l'esperienza sarete in grado di accorgervi da soli quando le prestazioni di un componente sono decadute per mancanza di lubrificazione in quanto le frequenze indicate sono molto generiche e suscettibili agli stress a cui sottoponete la vostra bici. Infine, ricordate che tutta la bulloneria della bici dovrebbe avere la filettatura ingrassata per prevenire la ruggine, e che la viteria in titanio richiede un particolare lubrificante.
LA TRASMISSIONE:
E' colei che ci permette di trasformare la spinta delle gambe nella rotazione delle ruote, e ne fanno parte: guarnitura, catena, pacco pignoni e ruota libera, cambio posteriore e deragliatore centrale.
Il cambio posteriore Un’esatta regolazione del cambio diminuisce i rischi di uscita della catena, e migliora la progressione dello sforzo delle gambe senza spezzarne il ritmo a causa di una cambiata
troppo lenta.La regolazione del cambio posteriore avviene in due fasi: fondo-corsa e tensione del cavo.REGOLAZIONE DEI LIMITI (fondo-corsa)
Attrezzi necessari:
- brugole 4 - 5 - 6 mm (in realtà ne serve una sola ma dipende dal modello del vostro cambio ...e
comunque con queste misure dovreste poter smontare quasi tutta la bici)
- cacciavite con taglio a croce o piatto
- chiavi inglesi 8 - 10 mm
Prima di tutto dovrete posizionare la bici su un trespolo in modo che la ruota posteriore sia libera di ruotare.
Registriamo il deragliatore posteriore del cambio:
Il cambio delle mtb, solitamente, e' di tipo "indicizzato". Vale a dire che la levetta che comanda il cambio produce dei click che corrispondono ai vari rapporti innestati. Ad ogni click deve corrispondere un rapporto. Capita che questo meccanismo vada fuori fase (per vari motivi).
Come procedere:
1. Facendo ruotare le pedivelle portare la catena sulla guarnitura media;
2. Facendo ruotare le pedivelle portare il deragliatore post. sul pignone più piccolo con
il comando sulla piega (...manubrio);
3. Posizionandosi dietro la ruota posteriore guardare il cambio e le rotelle.
4. Controllare con le dita la tensione del cavo del deragliatore post. (il filo in acciaio che trasmette i movimenti dalla piega al deragliatore) toccandolo lungo il telaio nella parte scoperta. Questo cavo dovrà essere moderatamente teso (una cosa ...giusta). In caso contrario allentare il fermacavo sul deragliatore e provvedere di conseguenza allentando o tendendo "a mano" senza servirvi di pinze per tirare. Quindi serrare con brugola o chiave adatta;
5. usando un piccolo cacciavite girare le due viti poste sulla "spalla" del deragliatore; sono le viti del fine-corsa e sono due una per la posiz. massima e una per la minima. Regolare la vite contrassegnata con la lettera H (high - marcia alta) per allineare il centro della rotella di guida con la parte esterna del pignone più piccolo. ruotando le pedivelle la catena non dovrà produrre alcun suono di interferenza ma girare perfettamente sul pignone + piccolo. Oppure, girate la vite L, pedalando
lentamente e fin tanto che la catena gira senza tentare di salire sull'ingranaggio superiore (o cadere dai pignoni)
6.Facendo ruotare le pedivelle portare il deragliatore post. sul pignone più grande con il comando sulla piega (...manubrio)
7. Girare la vite di regolazione contrassegnata con la lettera L (low - marcia bassa) allineare il centro della rotella di guida con il pignone più grande
usando un piccolo cacciavite. Oppure, ruotare di 1/4 di giro alla volta la vite del fine-corsa "H", pedalando lentamente e fin tanto che la catena gira senza cadere sull'ingranaggio inferiore.
• Ruotare la vite per la regolazione del limite "H" in senso orario per spostare la
rotella verso l'interno.
• Ruotare la vite per la regolazione del limite"L" in senso orario per spostare la
rotella verso l'esterno.
REGOLAZIONE DELLA CAMBIATA INDICIZZATA:
(Regolazione tensione del cavo)
(Regolazione tensione del cavo)
essere corrispondere al pignone più piccolo.
1. Ruotare il comando di uno scatto per spostare la catena dal primo al secondo pignone. Se la catena ignora del tutto il vostro accenno di cambiata o se invece salta direttamente sul terzo pignone o se la catena striscia contro il secondo pignone o vi sale procedete come segue: nel punto in cui il cavo entra sul deragliatore, vi e' una ghiera (di solito in plastica nera) il tendicavo, posto anche sull'uscita del cavo sul comando del cambio, che consente di
variare micrometricamente il "tiro" del cavo di comando; vi sono due possibilita':
A) Se la catena esita e non riesce a passare sul secondo ingranaggio aumentare la tensione del cavo ruotando la barra di regolazione in senso anti-orario(aumentare il tiro).
B) Se la catena si sposta oltre il secondo dente o se la catena striscia contro il secondo pignone diminuire la tensione del cavo ruotando il regolatore in senso orario (allentare il tiro), fino a quando il rumore dello strisciamento cessa e la catena si trova sul pignone più esterno.
2. Ripetere l'operazione fino a raggiungere una tensione del cavo ottimale. Spostare la catena su e giù da un pignone all'altro diverse volte.
"Chain Gap" è la distanza che intercorre tra la catena e il pacco pignoni/catena e rotella di guida. Il chain gap ottimale è stretto quanto basta da permettere una cambiata veloce ed efficiente da e a un pignone qualsiasi ; ampio quanto basta da permettere una cambiata
scorrevole da e al pignone più grande.
2. Mantenere il cambio posteriore in questa posizione mentre si esegue la seguente regolazione.
3. Girare la vite di regolazione B, usando una
chiave esagonale da 3 mm., finchè il chain gap raggiunge una distanza equivalente a
UNA o UNA MAGLIA e MEZZA.
• Girare la vite di regolazione B in senso orario per aumentare il chain gap.
SUGGERIMENTO:
Non utilizzare la vite di regolazione B per tendere la catena. Ciò provocherebbe solo una apertura del chain gap che andrebbe a compromettere l'efficienza della cambiata.
Registriamo il deragliatore anteriore del cambio:
rispettare una distanza di 1-3 mm tra la punta dei denti della corona più grande e il profilo inferiore della parte esterna della gabbia del deragliatore( 4).La parte esterna della gabbia deve essere parallela alle corone. Facendo ruotare le pedivelle portare la catena su un pignone posteriore intermedio; Regolazione del limite inferiore:
1) Ruotando le pedivelle posizionare la catena sulla corona più piccola e sul pignone più grande (marcia bassa - L),
con il comando sulla piega (...manubrio).
2) Controllare con le dita la tensione del cavo del deragliatore post. (il filo in acciaio che trasmette i movimenti dalla piega al deragliatore) toccandolo lungo il telaio nella parte scoperta. Questo cavo dovra' essere moderatamente teso (appena ...appena). In caso contrario allentare il fermacavo sul deragliatore e provvedere di conseguenza allentando o tendendo "a mano" senza servirvi di pinze per tirare. Quindi serrare con la brugola o chiave adatta;
marcia bassa) posta sulla "testa" del deragliatore, di 1/4 di giro alla volta, in modo tale che la catena scorra vicino alla superficie interna della gabbia del
deragliatore (5) senza toccarla.
Regolazione del limite superiore:
1) Ruotando le pedivelle posizionare la catena sul pignone più piccolo e sulla corona più grande
(marcia alta - H) con il comando sulla piega (...manubrio)..
2) Se la catena non sale sulla corona più grande, regolare opportunamente la vite finecorsa (H - marcia alta) (2). La catena non deve strisciare contro la superficie esterna della gabbia (4) e non deve cadere all'esterno della corona.
Regolazione finale (tensione del cavo per comando sinistro indicizzato):
1) Posizionare la catena sul pignone più piccolo e sulla corona centrale. Deve essere possibile sfruttare tutti i pignoni senza interferenza della catena col deragliatore anteriore; nel caso in cui (agli estremi):
2) Se la catena striscia contro la superficie esterna della gabbia (4), ruotare il tendicavo posto sull'uscita del cavo sul comando del cambio, in senso antiorario fino a che la catena scorra senza attrito nella gabbia del deragliatore.
3) Posizionare la catena sulla corona più grande se la catena striscia contro la superficie interna della gabbia ruotare il regolatore presente sul comando in senso orario fino ad eliminare l'attrito. Provate a cambiare ricordando che gli incroci estremi (grande-grande o piccolo-piccolo), potrebbero danneggiare la catena e il deragliatore posteriore. Controllare la tensione del cavo e provare diverse volte.
FRENI A DISCO
Il disco è fissato al mozzo con bulloni e una pinza del freno a disco è fissata al lato sinistro del telaio o della forcella. Una leva speciale, che funziona da riserva di liquido per freni che connessa al tubo idraulico, aziona il freno. Questo sistema è composto da:
Leva/riserva di liquido dei freni
Tubo idraulico
Pinza del freno e disco
Il fluido dei freni a disco è altamente corrosivo. Evitare il contatto diretto con la cute o la bicicletta, in quanto è potrebbe rimuoverne la vernice. Premere ogni leva del freno verso il manubrio per accertarsi che il freno si muova liberamente e arresti la bicicletta.
Se è possibile tirare la leva del freno fino al manubrio, il freno è troppo allentato. Una volta al mese ispezionare le pastiglie dei freni a disco per verificarne il corretto funzionamento. Se le pastiglie dei freni hanno uno spessore inferiore a 1,0 mm, provvedere alla sostituzione. Le pastiglie del freno devono essere a una distanza dal disco compresa tra 0,25 e 0,75 mm quando i freni non sono applicati. Se le pastiglie sono troppo vicine, il freno è troppo stretto o non è allineato correttamente. I freni a disco richiedono uno speciale periodo di riscaldamento per poter raggiungere la massima potenza frenante. Questo periodo può essere valutato in circa 30-40 frenate. Durante la fase di riscaldamento è possibile che i freni emettano qualche rumore, ma, una volta raggiunta la temperatura di esercizio, questi dovrebbero cessare. Frenate brusche provocano il riscaldamento del disco e delle ganasce del freno a disco. Dopo la frenata, non toccare il disco per almeno 30 minuti. Come accade con le altre parti rotanti della bicicletta, evitare di mettere le dita nel disco. I freni a disco e i dischi si riscaldano molto durante l’uso e possono causare ustioni. Inoltre, i bordi del disco possono essere affilati e causare ferite. Evitare di toccare il disco o il freno a disco quando è caldo o durante la rotazione. Interventi di manutenzione In seguito ad usura, contaminazione o danno, i pattini del freno dovranno talora essere sostituiti.
1. Rimuovere la ruota.
2. Utilizzando l’apposita linguetta posta al centro della piastra di supporto del pattino, tirare ciascun pattino verso il centro della pinza e verso l’esterno per estrarlo. Una molla tiene il pattino nella posizione corretta. Tale molla s’inserisce sul perno posto al centro del pistoncino.
3. Ripetere le stesse operazioni per l’altro pattino.
B.Sostituzione dei pattini…
4. Con l’estremità chiusa di una chiave inglese da 10 mm, spingere tutti i pistoncini della pinza all’indietro fino a fine corsa. Tale operazione consentirà di disporre di maggiore spazio per inserire i nuovi pattini. Attenzione a non esercitare pressione sul perno di alluminio posto al centro del pistoncino. Attenzione: non spingere sul perno al centro del pistoncino poiché potrebbe piegarsi. Accompagnare il pistoncino avanti e indietro fino a inserirlo a fondo nel foro. Eseguire la stessa operazione sull’altro lato. Nota: i pattini dei freni sono di due tipi diversi: uno interno e uno esterno, oppure uno destro e uno sinistro. Sul pattino esterno, la linguetta è scostata. Sul pattino interno, la linguetta è centrale.
5. Inserire per primo il pattino esterno. Utilizzare la linguetta al centro della piastra di supporto del pattino per inserire i nuovi pattini. Angolare leggermente il pattino così che il perno sia rivolto verso il centro della pinza e spingerlo finché non scatta in sede. Verificare che il pattino sia bloccato nella posizione corretta.
6. Ripetere la procedura per il pattino esterno.
7. Montare la ruota.
C Fuoriuscita di un pistoncino
Se si aziona la leva del freno senza che il disco sia interposto tra i pattini (ciò avviene durante la sostituzione dei pattini dei freni), il sistema di autoregolazione ne consentirà l’uscita. I pistoncini della pinza fuoriusciranno dal foro. Tale operazione causerà un attrito eccessivo sul disco durante l’installazione della ruota e del disco, rendendone addirittura impossibile l’installazione. Risoluzione del problema…
1. Estrarre i pattini dei freni dalla pinza se sono ancora in sede. Ricordare sempre: “Sicurezza innanzitutto”.
2. Suggerimento: se i pattini sono saldati l’uno all’altro, inserire una serie di sottili cartoncini tra di essi per aprire un varco ed allargarlo finché non sia ampio a sufficienza da consentirne l’estrazione. Se i pattini devono comunque essere sostituiti, è possibile utilizzare un cacciavite invece dei cartoncini per distanziarli. Tuttavia, il cacciavite spezzerà il materiale di attrito e i pattini non potranno essere riutilizzati.
3. Dopo averli rimossi, spingere i pistoncini indietro nella pinza utilizzando l’estremità chiusa di una chiave inglese da 10 mm.
4. Con i pistoncini inseriti a fondo nei fori, sostituire i pattini, angolandoli leggermente
per consentire alla molla di fare presa sul perno del pistoncino. Il disco e i pattini dei freni devono essere puliti unicamente con alcool isopropilico (mai con detergente per freni a disco). Per regolare la distanza della leva dei freni dal manubrio Individuare la vite di regolazione dell’estensione tra leva e manubrio, in prossimità del punto di ancoraggio della leva stessa. Per aumentare l’estensione, avvitare verso l’interno (in senso orario). Per ridurre l’estensione, avvitare verso l’esterno (in senso antiorario). Per allineare il freno con il disco Allentare i bulloni di fissaggio del freno.
Tirare la leva completamente verso il manubrio e serrare i bulloni.
Registriamo i Freni V-brake:
Prima
di fare una prova su strada assicurarsi sempre che le leve freno (ant. e
pos.) funzionino correttamente. Se ci sono interferenze tra il corpo
del comando e quello del freno procedere alla rotazione di uno dei due
componenti. Controllare nuovamente il funzionamento delle leve freno.
Prima di affrontare il fuoristrada o il traffico assicurarsi
che
il sistema di frenata rispetti le normali condizioni di sicurezza.
Frenate brusche con il freno anteriore possono provocare seri danni al
corridore.
-
I V-BRAKE - freno a tiraggio laterale La messa a punto dei V-brake è
più semplice dei cantilever: dopo l’installazione dei corpi freno sul
telaio e aver fissato il cavo sul corpo dove è presente il morsetto alla
lunghezza desiderata, non rimane che orientare i pattini e bilanciare
le distanze di questi dal cerchio.
Premere i pattini contro il cerchio, la distanza L
deve essere di almeno 39 mm. L’ orientamento dei pattini avviene di
solito allentando una vite a brugola disposta ortogonalmente alla
superficie del pattino fino a che il pattino si possa muovere ma
rimanendo nella posizione assegnata dopo averlo spostato nella culla
senza dover serrare la vite. In questo modo porteremo il corpo freno
verso l’interno in modo che il pattino tocchi il cerchio, e cercheremo
di orientarlo in modo che il pattino tocchi con la maggior superficie
possibile il cerchio, e
posizionando
il limite inferiore del pattino a filo del bordo inferiore della
superficie frenante sul cerchio per evitare che la copertura montata sul
cerchio venga danneggiata durante il moto del mezzo per lo sfregamento
sui pattini. Disporre i pattini alla stessa distanza dal cerchio.
Assicurarsi di posizionare il pattino in modo tale che tra la sua parte
superiore e l'estremità del cerchio ci sia circa 1 mm. Lasciare un
"aria" (spazio x+y) di 3 mm(massimo) tra il pattino
freno
e il cerchio!. Controllare però che tirando la leva con forza i pattini
non scivolino al di sotto della superficie frenante del cerchio perchè
ciò potrebbe essere molto pericoloso.
La seconda regolazione consiste:
utilizzando
un piccolo cacciavite ruotare la vite regolazione tensione molla per
bilanciare le braccia del freno ed avere un uguale distanza fra i
pattini e il cerchio. Ruotare la vite regolazione tensione molla in
senso orario per allontanare il pattino dal cerchio. Ruotare la vite
regolazione tensione molla in senso antiorario per avvicinare il pattino
al cerchio. Azionare con forza ogni leva freno almeno 5-10 volte. A
volte per l’attrito del cavo nella
guaina,
dopo aver tirato la leva a fondo corsa potremmo vedere i corpi freno
rimanere chiusi sul cerchio anche se la leva è stata rilasciata
(attenzione sempre che non si siano incastrati i pattini sotto al
cerchio per un errata messa in posizione). In tal caso si dovrà
lubrificare con olio piuttosto fluido il cavo e si può avvitare le viti
di precarica sui corpi freno mantenendo sempre bilanciate le distanze
per aumentare la forza di ritorno dei corpi freno.
- CANTILEVER - freno a tiraggio centrale
Devono
lavorare in modo simmetrico. Quindi se il cavetto di comando ha un solo
lato regolabile, fate un modo che sia della medesima lunghezza sia a
sinistra sia a destra allungando o accorciando (e soprattutto misurando)
il lato regolabile. Se alla fine starà tutto da una parte, ruotate
quella piccola brugola che talvolta si trova sull'asse di rotazione di
uno solo dei due braccetti. Questa brugola imprime una forza variabile a
una delle molle di richiamo dei cantilever stessi consentendo di
raggiungere una simmetria. Quasi sempre, pero' dovrete registrare PRIMA
questi cavetti e la tiranteria
dei
freni, e POI regolare i pattini. Di solito i rumori stridenti prodotti
dai freni, e le vibrazioni che ne conseguono, sono dovuti ad una o piu'
combinazioni delle seguenti cause (i + indicano la frequenza):
++++ pattini orientati male
+ cerchi e/o pattini unti e/o sporchi
++ pattini di qualità scadente
++ cerchi di qualità scadente
spesso pero' si incontrano più concause.
Pattini orientati male.
Quasi
sempre, all'origine degli stridenti ululati e vibrazioni generati dalle
vostre frenate c'e' una errata regolazione dei pattini. I freni, per
non stridere, dovrebbero essere leggermente orientati a mo' di
"spazzaneve". Cioe' dovrebbero - frenando - toccare prima nella parte
anteriore poi in quella posteriore: dovrebbe esservi una differenza di
circa 1 - 2 mm tra la parte anteriore e quella posteriore. Poi
dovrebbero accompagnare il cerchio in perfetta tangenza perpendicolari
al raggio lungo il cerchio. In ultimo la superficie frenante dovà'
essere perfettamente parallela al cerchio.Allentate i
dadi
o le brugole di fissaggio e ricordate bene che ogni regolazione dovrà
essere eseguita con precisione in quanto si tratta di manovre delicate.
Mi sembra evidente che, a riposo, i pattini non devono nemmeno sfiorare
il cerchio, ma stare a circa 4 -5 mm da quest'ultimo. Cerchi e/o pattini
unti e/o sporchi In questo caso dovrete pulire con trielina il cerchio
nel punto in cui viene a contatto con i pattini durante la frenata. Fate
attenzione a non intaccare la gomma della copertura con la trielina,
potrebbe danneggiarsi. I pattini potranno essere puliti strofinando la
superficie frenante su un foglio di carta vetrata fine. Badate a non
ri-sporcare cerchi e pattini con le vostre mani unte e sporche per altre
regolazioni: lavatevi le mani. Cerchi e/o pattini di cattiva qualità
Ipotesi rara ma sempre possibile. Unico consiglio: cambiarli. Se
esistono probabilità sulla possibilità di avere dei pattini scadenti,
sul cerchio e' più difficile, anche un "cancello" da quattro soldi
avrà cerchi in alluminio: per scadenti che possano essere almeno
puliteli per bene frequentemente.
SERIE STERZO
La serie sterzo permette al cannotto della forcella di ruotare nel tubo di sterzo del telaio con un minimo sforzo, e ciò è reso possibile sempre grazie all'aiuto di sfere, coni e cuscinetti. Normalmente la serie sterzo è situata in parte tra la testa della forcella e il
tubo del telaio, in parte tra quest'ultimo e l'attacco manubrio. Serie sterzo per cannotti filettati Innanzitutto è necessario svitare il controdado dopodichè si può agire sulla calotta subito al di sotto del controdado e di eventuali rondelle e spessori, e la registrazione ottimale si controlla verificando il gioco del movimento che in questo caso deve essere completamente assente. Tirando la leva che agisce sui freni anteriori, si blocca la ruota anteriore e si spinge con le braccia alternativamente la bicicletta avanti e
indietro. Se si sente il gioco come piccolo movimento del cannotto nella sede avvitate leggermente la calotta fino ad eliminare il gioco, dopodichè, tenendola ferma con la chiave, serrate il controdado. Un altro modo per avvertire l'eventuale gioco è quello di mettere la mano sulla parte della serie sterzo a contatto della testa della forcella, tenendo insieme con le dita la serie sterzo e la parte subito sotto che costituisce l'attacco del cannotto sulla forcella. Se quando effettuate la registrazione vi accorgete che al primo controllo la serie sterzo non ha gioco, svitate leggermente la calotta e ricontrollate: ricordate che bisogna sempre cercare il compromesso migliore tra gioco e scorrevolezza. Attenti che in presenza di forcelle ammortizzate potreste essere ingannati dal gioco della forcella tra steli e foderi. Una lubrificazione frequente delle sfere o cuscinetti e una pulizia periodica con sgrassante è poi d'obbligo in condizioni particolarmente polverose o fangose: è sufficiente, dopo aver rimosso l'attacco manubrio dal cannotto, sfilare la lorcella dal tubo di sterzo e tutte le parti saranno a portata di mano Serie sterzo A-head set Svitate le viti che serrano 1'attacco manubrio al cannotto della forcella, e assicuratevi che
1'attacco si possa muovere facilmente sul cannotto. La vite di registrazione è quella che blocca il tappo dell'attacco manubrio, svitatela completamente e togliete il tappo, per controllare che il cannotto sia stato tagliato della giusta lunghezza e che il tappo dell'attacco non tocchi il bordo del cannotto
quando è montato, rendendo così impossibile l'abbassamento del tappo per spingere l'attacco contro la calotta della serie sterzo e serrare il movimento. Se c'è gioco, avvitate la vite di registrazione (procedete avvitando sempre poco alla volta, circa 1/8 di giro), serrate l'attacco manubrio sul cannotto e spingete avanti e indietro la bici bloccando la ruota anteriore con i freni. Un altro modo per avvertire 1'eventuale gioco è quello di mettere la mano sulla parte della serie sterzo a contatto della testa della forcella, tenendo insieme con le dita la serie sterzo e la parte subito sotto che costituisce 1'attacco del cannotto sulla forcella. Se al solito al primo controllo della registrazione non avete sentito giochi, accertatevi che quella registrazione sia la migliore effettuabile provando a svitare leggermente la vite e tirando ogni volta su il manubrio per essere sicuri che l'attacco sia salito leggermente allentando il calotta, dopodichè riserrate l'attacco e controllate il gioco.
IL MOVIMENTO CENTRALE E I PEDALI:
La maggior parte dei movimenti centrali montati sulle MTB sono quelli a cartuccia della Shimano, sigillati e immodificabili, perciò non necessitano alcuna manutenzione. Se vi trovaste tra le mani un movimento registrabile sapete bene che c'è da regolare il gioco agendo sulla calotta del movimento e serrando il controdado a regolazione finita (spesso, serrando la ghiera che funge da controdado, la spinta che questa esercita sulla calotta allenta la registrazione, quindi tenetene conto mentre registrate la calotta). Per i pedali il discorso è analogo, salvo che alcuni hanno l'asse smontabile per la pulizia e la lubrificazione, ma poi non permettono la registrazione del gioco, altri ancora prevedono anche la registrazione (consultate le istruzioni oppure cercate di capirlo da soli se è possibile serrare coni o affini). Generalmente, per lo smontaggio è necessario rimuove re un tappo sulla parte esterna del pedale, dopodichè allentare un dado che si trova all'interno della sede dell'asse e avvitato su quest'ultimo, quindi dovrebbe essere possibile estrarre l'asse per effettuare la manutenzione necessaria.
I MOVIMENTI
Si intende per "movimenti" (mozzi, serie sterzo, movimento centrale, pedali) tutti quei dispositivi che trasformano l'attrito radente in attrito volvente tramite l'uso di sfere e coni, cuscinetti... La loro registrazione è spesso trascurata dal biker, e ciò permette ad attriti inutili e parassiti di intaccare la scorrevolezza del mezzo, nonché accorciare la durata dei componenti stessi, benché alcuni movimenti siano sigillati, a cartuccia, o comunque immodificabili nel gioco. Il movimento si basa sul principio che facendo ruotare un asse su delle sfere lubrificate (normalmente tramite grasso) l'attrito è molto minore che ad esempio su una bronzina, in quanto l'attrito volvente è molto minore di quello radente. La registrazione permette al biker di raggiungere la migliore scorrevolezza ottenibile da quel determinato meccanismo, preservandolo dall'usura precoce ed irregolare tipiche di un movimento scadente o mal registrato. Il criterio fondamentale che andrà poi applicato per la registrazione dei vari movimenti è che bisogna trovare il miglior compromesso tra scorrevolezza e gioco del movimento: se il movimento è troppo serrato, molta energia impressa sui pedali andrà sprecata per vincere inutili attriti e porterà ad un eccessivo consumo del movimento. Viceversa, un movimento che gioca o, come si dice, "ha del lasco", sarà un pò più scorrevole di un movimento troppo stretto ma sempre meno di uno ben registrato, ed al posto di far scorrere le sfere sulle piste, ce le farà rimbalzare, producendo così mini-crateri e deformazioni, inficiando la scorrevolezza stessa del movimento ( in gergo si dice "puntinare"). Passiamo ora alla pratica, e alla procedura per la registrazione di ogni movimento.
MOZZI: Anteriore
Dopo aver tolto la ruota dalla forcella si rimuovono le guarnizioni in gomma all'esterno delle flangie destinate ad impedire che sporco e acqua penetrino all'interno del mozzo, operazione facilmente effettuabile con le unghie od aiutandosi con un cacciavite piatto per spingerle verso 1'esterno. A questo punto si presenta una struttura simmetrica dalle due parti del mozzo. Più internamente troviamo i coni forniti di una sagomatura per permetterne la rotazione con l'opportuna chiave a "sogliola" (la sagomatura è infatti tanto stretta da impedire l'uso di normali chiavi spaccate), poi un distanziatore o delle rondelle, e infine il controdado. Come si vede dal disegno, nel mozzo ( in questo caso Shimano, preso come riferimento perchè è il più diffuso) si trova un asse cavo e filettato esternamente su cui si avvitano i coni che costituiscono una delle due superfici. di scorrimento delle sfere. L' altra superficie di scorrimento è la calotta, parte integrante del mozzo situata anteriormente
alla flangia, che funge da sede per le sfere. La pressione più o meno forte del cono contro le sfere determina il gioco del movimento, per cui è sufficiente modificare la posizione del cono solo da una parte per registrare il mozzo. In primis, si allenta uno dei due controdadi tenendo fermo il cono con una chiave a sogliola (la misura della chiave da utilizzare varia da modello a modello ed è perciò affar vostro cercare la chiave di misura appropriata) e svitando il controdado.
Se si avvita il cono piuttosto che svitarsi il controdado, provate a tener fermo un cono dall'altra parte del mozzo. Svitate e togliete da una parte controdado, cono e rondelle, estraete l'asse dalla parte opposta e verificate che le sfere siano bene ingrassate e non vi siano tracce di sporco, altrimenti estraete le sfere una ad una senza perderle (contatele prima di tirarle fuori per poi essere sicuri di averle rimesse tutte al loro posto quando rimontate il mozzo), e pulite sfere e interno delle calotte all'interno con uno sgrassante, asciugatele con un panno, ringrassare le calotte e riposizionatevi le sfere. Ora controllate che la superficie dei coni sia consumata in modo regolare (una striscia opaca continua), senza che vi siano zone più consumate o puntinature, altrimenti sostituite i coni e rimontate il mozzo. Per registrarlo avvitate da una parte il cono a mano fino al contatto della calotta con le sfere, inserite le rondelle e riavvitare il controdado a mano fino al contatto con le rondelle. La parte più difficile viene ora, e a volte può essere utile farsi aiutare da una seconda persona. Prendete l'asse del mozzo con le mani per le due estremità ed esercitate una spinta alternativa ortogonale all'asse (su e giù per un pò di volte), tenendo la ruota verticale: se sentite del gioco, ovvero l'asse che si muove verticalmente nella sua sede, avvitate a mano od aiutandovi con la chiave a sogliola il cono senza ancora toccare il
controdado e ripetete l'operazione: la regolazione ottimale si ottiene in modo da lasciare un piccolo gioco, tale che quando si rimonta la ruota sulla forcella, chiudendo il bloccaggio rapido il gioco scompaia. Il serraggio del bloccaggio rapido infatti in alcuni modelli di mozzo comprime l'asse del mozzo e spinge i coni contro le sfere. E' ovvio che prima di rimontare la ruota sulla forcella è necessario bloccare il cono nella posizione prescelta serrando il controdado: operazione da effettuare però tenendo fermo il cono e anche il controdado dall'altra parte parte in modo che l' asse non ruoti modificando la registrazione mentre serrate il controdado. Se dopo la registrazione vi accorgete che il gioco è eccessivo e bisogna serrare troppo stretto il bloccaggio rapido per eliminarlo, tenete fermo un controdado ed avvitate l'altro per diminuire il gioco. Tenete conto che se possedete una forcella ammortizzata il serraggio del bloccaggio rapido dovrà essere molto stretto per vincolare meglio la ruota alla forcella e permetterle di lavorare meglio. Posteriore La registrazione del mozzo posteriore
avviene con la stessa procedura, con le uniche differenze che le dimensioni delle chiavi necessarie sono diverse e che la registrazione deve avvenire obbligatoriamente dal lato opposto al pacco pignoni.
LE RUOTE
Anche se abbiamo già parlato della registrazione dei mozzi, ogni tanto c'è, una seconda operazione da effettuare sulla ruota: la centratura orizzontale e verticale, e la campanatura. La centratura orizzontale consiste nel tendere più o meno i raggi della ruota mediante i nipples per rendere la superficie frenante sempre equidistante dai pattini durante la rotazione della ruota. La centratura verticale consiste invece nell'agire sui raggi attraverso i nipples per far sì che visto senza copertura, il cerchio sia effettivamente tale (cioè un cerchio perfetto) e che urti e uso esasperato non lo abbiano reso ellittico o peggio, penalizzando la scorrevolezza della ruota. La campanatura consiste infine nel centrare il cerchio sul mozzo. Avvitare un nipple con un tiraraggi
significa allentare il raggio collegato a quel nipple. Per centrare una ruota bisogna togliere la copertura e montarla su una forcella apposita che con opportuni riferimenti mobili consente di verificarne lo stato. In mancanza dell'apposita forcella si possono alloggiare dei riferimenti sulla forcella anteriore o sui foderi posteriori con scotch e simili. Prima di tutto controllare che la superficie del cerchio non sia abbozzata perchè ciò potrebbe falsare le registrazioni.
Centratura orizzontale
Il piano individuato dai nipples deve essere ortogonale all'asse del mozzo. Posto un riferimento quasi a contatto della superficie frenante del cerchio (pattini freno, chiodi fissati con scotch...), si mette in rotazione la ruota e la si guarda girare velocemente per farsi un'idea delle correzioni da eseguire. Quindi si mette il riferimento a contatto con il cerchio e si fa girare lentamente la ruota: dove il riferimento tocca, andrà allontanato il cerchio. Svitare di un quarto di giro i nipples che collegano quei raggi che si attaccano alla flangia nella direzione in cui va spostato il cerchio, avvitando della stessa entità i due raggi contigui per bilanciare le tensioni. Se la parte da spostare è lunga, si procede con lo svitare e
l'allentare alternativamente i raggi. Quando ci sembra che lo scarto laterale del cerchio durante la sua rotazione sia contenuto (entro gli 0.5 mm), possiamo ritenere l'operazione conclusa.
Centratura verticale
La curva che collega i nipples deve essere una circonferenza con centro l'asse del mozzo. In questo caso, diversamente da prima, è assolutamente necessario rimuovere la copertura dal cerchio, quindi si pone un riferimento a contatto dei bordi del cerchio e si fa girare lentamente la ruota per vedere i punti da centrare. Quando se ne trova uno, più o meno lungo, si tirano indiscriminatamente tutti i raggi che interessano quel punto svitando i nipple per avvicinare il cerchio al mozzo. Stesso discorso precedente per le tolleranze. Un accorgimento per accelerare i tempi è quello di correggere sul cerchio le aberrazioni meno numerose, cioè se posto il riferimento a contatto del cerchio vedo che tutta la superficie del cerchio lo tocca, proverò ad allontanare il riferimento o a sistemarlo dall'altro lato del cerchio per correggere gli scarti meno numerosi. A volte poi capita che durante una gara o un allenamento si rompa un raggio: in gara conviene lasciare tutto com'è e proseguire se il cerchio non tocca troppo sul pattino freno, mentre in allenamento, se avete il tiraraggi, potete bilanciare 1'assenza del raggio modificando le tensioni dei raggi accanto e ricentrando la ruota come sopra descritto, avendo 1'accortezza di piegare il raggio rotto intorno a quello piu' vicino per evitare che si incastri altrove.
Campanatura
Il piano individuato dai nipples deve passare per il punto medio dell'asse del mozzo. Questa operazione permette di bilanciare le tensioni dei raggi dalle due parti del mozzo per irrigidire la ruota e garantirle maggiore robustezza e tenuta della centratura.
Bisogna confrontare le distanze dai riferimenti laterali come per la centratura orizzontale dei due lati del cerchio montando la ruota nei due versi, e ridurre queste due distanze all'uguaglianza, spostando tutto il cerchio da una parte o dall'altra avvitando e svitando alternativamente i raggi opportuni secondo la procedura illustrata per la centratura orizzontale.
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