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OMOLOGAZIONI UCI: ANCHE LE RUOTE?

A piu' di un anno dall'introduzione dell'omologazione da parte dell'Uci dei telai e delle forcelle in uso ai pro-rider ecco un bilancio dei cambiamenti apportati dall'introduzione della norma e uno scenario di cio' che potrebbe accadere al mondo dei pro-rider in un futuro assai prossimo...

 Dal primo febbraio 2011 i produttori di telai e forcelle che vogliono sponsorizzare con i loro prodotti i professionisti sono obbligati a superare un’omologazione da Parte dell’Uci, che si aggiunge ai numerosi test di qualità e sicurezza già imposti dalle normative internazionali. L’omologazione Uci rilascia un bollino che appare in bella evidenza sulle bici dei pro ed ha un costo per il produttore di 3300 sterline per ogni misura di ogni modello di telaio (e forcella) che il produttore intende omologare. Poco, però, ci è dato sapere sulle modalità con cui viene effettuata tale omologazione. Ad oggi, inizio marzo, da una lista diramata lo scorso mese direttamente dall'Uci, ci informa che il bollino “Uci approved” è stato rilasciato a 56 produttori per un totale di 96 modelli diversi. Tra questi, è facile capire che sono stati sopratutto i grandi produttori ad aderire all'omologazione (spiccano i nomi di Trek - con sei modelli omologati -, Pinarello - cinque modelli -, e Bianchi - quattro modelli), molto meno i piccoli marchi, anche se a scorrere attentamente la lista capita di leggere di brand che è raro vedere rappresentati nelle gare professionistiche più famose. È bene ricordare, inoltre, che la presenza del bollo non è condizione necessaria per rendere una bici conforme alle gare Uci, ma solo una garanzia di qualità, una sorta di lasciapassare attraverso il quale i giudici Uci dispensano tali modelli provvisti del bollo da eventuali controlli prima o durante le competizioni. In pratica, la semplice verifica che l'etichetta è presente dà garanzia della conformità del telaio. La novità di questi giorni è che, a breve, le bici con il bollo “Uci Approved” saranno disponibili anche nei modelli in vendita al pubblico e, notizia ancor più recente, l’Unione ciclistica Internazionale sta pensando di ampliare la procedura di omologazione anche ai componenti, prima di tutto partendo dalle ruote. Chissa quali saranno i costi?
Fonte: Cycling.it

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