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Nuovo video Magico Tempe

Sulla salita più dura d’EUROPA, l’ultima “firma”del Magico Tempe.

Per gli amanti delle sfide in salita quella della Scanuppia è in assoluto la più dura e massacrante tanto da vantare il riconoscimento di salita più difficile d’Europa. Una ascesa che non perdona. Più di 7,5 chilometri di cemento per un dislivello totale di 1300 metri. Dopo circa un chilometro e mezzo da Besenello, piccolo paese tra Rovereto e Trento, si incontra il leggendario cartello stradale: il 45% di pendenza suona come un monito per far allontanare i meno coraggiosi, equivale ad un «Lasciate ogni speranza voi che entrate», tanto che dal 2007 un ordinanza del Comune permette solo ai censiti di salire sul monte Scanuppia, sottolineando la necessità di mezzi idonei, sarebbe a dire che si può percorrere solo a piedi, in mountain bike, con un 4x4 o in trattore.

Il primo tratto è anche il più ripido, 900 metri con pendenza media 29%. La strada è letteralmente «in piedi», un vero muro. La sensazione è quella di “cappottarsi”all’indietro. I capitelli che si incontrano non sono lì per caso, una vera "via crucis" a tutti gli effetti! «Signore Iddio» è il nome che la gente del paese ha dato a questo tratto di strada. Impossibile da fare in bici da corsa, anche se girano voci che qualcuno ci sia riuscito! La velocità sfiora i 3 chilometri orari, al limite dell’equilibrio. Il proprio record non è quello di far segnalare il minor tempo come su qualsiasi altra salita bensì quello di non mettere mai piede a terra, proprio come succede nel trial, per questo la Scanuppia è solo per pochi eletti e bisogna avere una certa preparazione fisica e psicologica per poterla affrontare. E sabato 4 ottobre è stato il momento di Simone Temperato che, scortato dall’intrepido compagno di ventura, Matteo Scarso, è riuscito a scalare con la mountain bike questa impressionate “parete”. Questa volta, a differenza di tutte le altre, con due ruote a terra, non nel suo stile dunque, perché l’obbiettivo della giornata non era tanto quello di riuscire a salire sulla Scanuppia ma quello di valutare e capire se fosse possibile affrontarla in discesa con una sola ruota. La pendenza in alcuni punti fa veramente rabbrividire, ci ha raccontato Simone, inoltre, continua, il fondo di cemento particolarmente sconnesso faceva vibrare tutta la bici e restare attaccati alla sella diventava impossibile. Per questo ho deciso di provare almeno l’ultimo tratto. Ho notato che il disco del freno posteriore è soggetto ad uno sforzo tremendo e si surriscaldava facilmente. La sensazione che ho avuto è stata quella di sfiorare con la schiena il terreno, incredibile! Lo sforzo fisico in questi punti è stato principalmente delle braccia e delle spalle che dovevano far prendere alla bici le giuste traiettorie per affrontare le curve e i tornanti. Alla fine è stato un test molto importante, forse il prossimo anno, con un mezzo ben diverso da quello usato in questa occasione, potrei anche tentare l’impresa di farla tutta fino a Besenello, sarebbe una cosa sensazionale, memorabile. Intanto su You Tube è già disponibile il video dell’impennata in discesa sul tratto più difficile che rende al meglio il grado di difficoltà.

Magico Tempe

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